Zanda gela Schlein e suona la sveglia pure a Conte | cercasi carisma disperatamente altro che leadership Più slogan che sostanza
Il Partito Democratico si trova a un crocevia cruciale, dove il cambio di nomi e strategie non basta a risanare le ferite di un’immagine ormai logora. Tra caricature e slogan vuoti, emerge il bisogno di un vero rinnovamento, di un carisma che possa ridare slancio a una leadership in crisi. È tempo di abbandonare le maschere e affrontare le sfide con sostanza, perché solo così si potrà ricostruire davvero la fiducia perduta.
Il Partito democratico continua a fare i conti con se stesso: cambia il calcolatore di turno, ma alla fine, anche invertendo nomi e problemi enumerati, il prodotto non cambia. E il risultato finale segna sempre un meno e le somme non tornano. Così, come spesso accade, è dalle fila dei “vecchi saggi” che giungono le voci più pungenti, quelle che squarciano il velo di una narrazione troppo spesso autoassolutoria (e ultimamente sempre più funestata da voci autocritiche fuori campo). Questa volta, a rimettere i puntini sulle “i” è Luigi Zanda, figura storica del Pd e senatore di lungo corso, che in un’intervista al Corriere della Sera non ha lesinato bacchettate, né alla sua segretaria Elly Schlein, né all’ami-nemico (o presunto alleato) Giuseppe Conte. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it
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Zanda gela Schlein (e suona la sveglia pure a Conte): cercasi carisma disperatamente, altro che leadership. Più slogan che sostanza.
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