Voto nel 2026 E Giani rispose | No grazie

Nel cuore del dibattito politico, la proposta di un possibile slittamento del voto regionale al 2026 ha acceso gli animi tra le regioni italiane. Tra scetticismi e possibilità, il dialogo tra Fedriga e Giani mette in evidenza le tensioni e le sfide di un sistema in continua evoluzione. La questione, ancora tutta da definire, potrebbe modificare profondamente lo scenario politico nazionale. Ma quali saranno le conseguenze di una scelta così cruciale?

"Ma se come conferenza delle regioni proponessimo lo slittamento del voto al 2026 tu ci staresti?". Il tenore della conversazione informale tra Massimiliano Fedriga e Eugenio Giani è stato più o meno questo. L’apertura di FdI a "discutere" sul terzo mandato ha fatto strike sia a destra che a sinistra. Certo, servirebbe un testo di legge, ma i tempi sono strettissimi. Sulla data delle 5 regioni a fine corsa (Toscana, Campania, Puglia, Marche, Valle d’Aosta) regna l’incertezza più assoluta, nonostante la deadline del 20 novembre. E cioè 60 giorni dopo, al massimo, la fine della legislatura. Perché allora non far slittare la tornata delle regionali alla primavera ’26 per acquisire mesi di discussione e gestazione? Da questo guizzo è partita la moral suasion del presidente della conferenza delle regioni in quota Lega Fedriga con la telefonata al collega toscano Giani: sondare la disponibilità con la speranza di compattare i governatori uscenti per andare in pressing su Palazzo Chigi. 🔗 Leggi su Lanazione.it

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Voto nel 2026. E Giani rispose: No, grazie.

voto giani rispose grazieVoto nel 2026. E Giani rispose: "No, grazie" Secondo lanazione.it: "Ma se come conferenza delle regioni proponessimo lo slittamento del voto al 2026 tu ci staresti?

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