Milano il caso dell’ex piscina Caimi | prezzi troppo alti per ceto medio e redditi bassi Ma i clienti più ricchi non bastano a far quadrare i conti

A Milano, la piscina Caimi, ex bene pubblico, è diventata simbolo di una privatizzazione fallimentare. Con prezzi troppo elevati per il ceto medio e redditi bassi, e clienti ricchi insufficienti a coprire i costi, il progetto ha evidenziato le criticità di un modello che prometteva salvataggio e valorizzazione, ma si è rivelato un passo falso. Dopo 12 anni, la sfida di recuperare questa storica struttura rimane aperta, tra delusioni e speranze di un futuro diverso.

È stato forse il primo bene pubblico privatizzato dalla giunta di Giuliano Pisapia. Una cessione – a tempo, 25 anni, come il teatro Franco Parenti che le è adiacente – in nome del salvataggio di una struttura storica che l’amministrazione milanese sosteneva di non poter ristrutturare per mancanza di fondi. Privatizzazione che oggi, a distanza di 12 anni, si è dimostrata un fallimento. Parliamo della piscina Caimi, ribattezzata dalla Fondazione Pier Lombardo di Andrée Ruth Shammah (che Ignazio La Russa voleva come prossima vice-sindaca di Milano) che la gestisce, “ Bagni Misteriosi ”. Un place to be per il jet set milanese, dove andare a ristorarsi dal caldo, fare l’aperitivo a bordo vasca o rilassarsi dopo una serata a teatro tra prosa e politica, quest’ultima spesso targata Matteo Renzi (domani per esempio ospiterà la manifestazione sulla crisi palestinese di Italia Viva, Azione e dei dissidenti Pd). 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it

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