Per sopportare il Natale andate alla Sciustenfeste di Vinicio Capossela

Se Mariah Carey, le luci, gli auguri di Natale, gli alberi addobbati male, i presepi, le piste innevate e i pranzi a ripetizione vi provocano già quel cerchio alla testa prima ancora dell’eccesso di zuccheri e alcol, una soluzione c’è: «Sopportiamo insieme».È così che Vinicio Capossela ha aperto le quattro serate milanesi del tour italo-europeo “Cònciati per le feste”, nato dopo venticinque anni di concerti di Natale al Fuori Orario di Taneto di Gattico, Reggio Emilia, il circolo affacciato sulla ferrovia dove capita che passi un treno durante i live. I pezzi di quel repertorio dal vivo, tra swing, classici di Natale rivisitati e svariati brindisi, sono diventati un album, “Sciusten feste n.1965”, uscito lo scorso ottobre. Un titolo che è la storpiatura del nome Schützenfest, la festa tradizionale tedesca del tiro al bersaglio con un grande luna park, proprio come lo scrisse il padre Vito emigrato in Germania su un foglio di carta arancione.
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