Le società in Turchia gli avvocati di Londra il big match della Juve e il Rolex Cosa faceva davvero Almasri in Europa?

Capo della polizia giudiziaria, nei fatti torturatore in capo di migranti. Ma anche uomo d’affari, almeno in via ufficiale, a suo agio negli hotel di lusso di mezza Europa. Cittadino libico, ma anche turco, e con terzo passaporto della Repubblica Dominicana. Bestia nera per i reclusi delle prigioni libiche, e al contempo amante del calcio, delle belle macchine e degli orologi di lusso. Sono i mille volti di Osama Najeem Almasri, il super-ricercato dalla Corte penale internazionale la cui «espulsione» verso la Libia da parte dell’Italia ha portato a un terremoto politico-giudiziario per il governo Meloni. Nello Scavo è il giornalista italiano che meglio ne conosce il profilo: lo tracciò già nel 2023 nel suo libro Le mani sulla Guardia Costiera (Chiarelettere). Oggi, sulle colonne di Avvenire, Scavo torna su di lui per squadernare le identità multiple del pericoloso “dirigente” libico.
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