Il medico deportato | Posso farti vivere fidati E salvò un altro prigioniero
Stalag IID. Numero di matricola 106656. La piastrina di identificazione che Giuseppe Michelacci – medico, deceduto nel 2003, internato militare fino al ’45 – doveva tenere nel campo di concentramento in Polonia, dove fu deportato dai nazisti dopo l’Armistizio dell’8 settembre è nella casa di Gabicce Mare, ossidata dal tempo, ma è rimasta integra. Come lui, il quale non solo è sopravvissuto a quell’esperienza disumana, ma è tornato integro, nella dignità e nell’onore. "La guerra non ha piegato il buon animo di mio nonno – osserva Federica Michelacci, figlia dell’albergatrice Paola Michelacci –. La piastrina è forse l’unico oggetto che mio nonno ha tenuto con sé: se fosse morto, una metà sarebbe stata inviata alla famiglia. Ma più della piastrina, quale monito riguardo alla brutalità dell’uomo, sono serviti i suoi ricordi".
Leggi su Ilrestodelcarlino.it

Ilrestodelcarlino.it - Il medico deportato: "Posso farti vivere, fidati". E salvò un altro prigioniero
- Il medico deportato: "Posso farti vivere, fidati". E salvò un altro prigioniero
-
Il medico deportato: "Posso farti vivere, fidati". E salvò un altro prigioniero - Giuseppe Michelacci di Gabicce finì in un campo di concentramento polacco. Il ricordo della nipote: "Lottò sempre per difendere la sua dignità". (ilrestodelcarlino.it)
Video medico deportato