Non serve essere un hacker per installarne una Lo ha fatto anche Filippo Turetta sul telefono di Giulia Cecchettin Una volta fatto l' app spia permette di controllare tutte le attività del device e conseguentemente della vittima

I Centri antiviolenza lo hanno confermato: sempre più donne arrivano ai colloqui consapevoli del rischio di essere tracciate attraverso i loro smartphone. Giulia Cecchettin era una di loro: come emerso dalle indagini, Filippo Turetta aveva installato sul telefono della ragazza una app spia. Si tratta di strumenti di sistematico controllo digitale, sempre più diffusi e insidiosi perché, spesso, completamente invisibili. A fare luce sul fenomeno, sulle modalità ma anche sulle cause dello stalkware, o stalking tramite app spia, un interessante documentario del collettivo Flares. Un filmato a cui ha collaborato anche Laura Carrer, autrice di un’inchiesta sul tema per Irpimedia. Geppi Cucciari legge i 15 motivi che avevano spinto Giulia Cecchettin a lasciare il suo assassino X Leggi anche › Levante: «Il mio ex mi minacciava.
Non serve essere un hacker per installarne una  Lo ha fatto anche Filippo Turetta sul telefono di Giulia Cecchettin  Una volta fatto l

Iodonna.it - Non serve essere un hacker per installarne una. Lo ha fatto anche Filippo Turetta sul telefono di Giulia Cecchettin. Una volta fatto, l'app spia permette di controllare tutte le attività del device e, conseguentemente, della vittima

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