Quel buco c’era già La difesa | Responsabilità delle autorità preposte

In un processo che tiene col fiato sospeso, l’avvocato Gianluca Lebro mette in discussione le responsabilità delle autorità e la reale origine del danno. “Il buco sul fiume Montone non l’abbiamo fatto noi” è la sua tesi chiara e decisa, volta a dimostrare l’assenza di colpa di Graziano Pastorelli. La battaglia legale si concentra ora sull’interpretazione delle cause dell’alluvione, con la speranza di chiarire le responsabilità e fare giustizia.

"Il buco sul fiume Montone non l’abbiamo fatto noi". Netta l’argomentazione conclusiva dell’avvocato Gianluca Lebro, difensore di Graziano Pastorelli, ingegnere di Autostrade per l’Italia a processo per l’alluvione di Villafranca e San Martino di Villafranca del 13 maggio 2019. Lebro chiede l’assoluzione dall’accusa di inondazione colposa "perché il fatto non sussiste": la falla da cui è fuoriuscita l’acqua dovuta ai violenti nubifragi di quei giorni sarebbe precedente, secondo i consulenti tecnici della difesa, ai lavori avviati sul viadotto in corrispondenza del fiume Montone, il cui primo sopralluogo, secondo quanto riportato dalla stessa pm, Federica Messina, risale al dicembre 2018. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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