Sempre costoso e altrettanto inutile | la nuova governance italiana del rugby alle prese col carrozzone Zebre Parma

Cambiano i governi, restano i soliti problemi: il rugby italiano non riesce a trovare una soluzione valida per la sua seconda franchigia nello United rugby Championship (URC), il campionato europeo. Nessuno vuole le Zebre, o almeno non abbastanza. Il club sembra destinato a rimanere a Parma, Sempre sul groppone della Federazione, con ancora meno risorse a disposizione.UN BUCO NERO DI RISULTATI E RISORSE PUBBLICHE – Le Zebre sono uno dei grandi temi irrisolti del nostro rugby. L’Italia ha fortemente voluto la seconda franchigia nella vecchia Celtic League, il campionato a cui abbiamo dato vita insieme a Galles, Irlanda, Scozia e adesso anche Sudafrica. Ma a differenza di Treviso che qualche risultato l’ha conquistato (specie negli ultimi tempi), le Zebre di Parma – che sono di fatto a partecipazione pubblica se così si può definire la Federazione che ne è proprietaria – si sono rivelate un’autentica armata Brancaleone: dalla fondazione nel 2012 hanno raccolto 9 ultimi posti su 12 edizioni, rivelandosi in compenso un buco nero di contributi, un carrozzone dove accasarsi e strappare il posto fisso.
Sempre costoso e altrettanto inutile |  la nuova governance italiana del rugby alle prese col carrozzone Zebre Parma

Ilfattoquotidiano.it - Sempre costoso e altrettanto inutile: la nuova governance italiana del rugby alle prese col carrozzone Zebre Parma

Leggi su Ilfattoquotidiano.it
  • Rugby, il buco nero delle Zebre di Parma
  • I 10 accessori più inutili per videogiochi
    Video Sempre costoso