1900 Il regicidio del secolo L’anarchico Bresci uccide Umberto I Il Paese tra cordoglio e sgomento
Il 29 luglio 1900, l’Italia fu scossa dall’assassinio del re Umberto I, evento che segnò profondamente la nazione. Quel giorno, il sovrano partecipò a Monza alla cerimonia di chiusura del concorso ginnico organizzato da una società sportiva. Nonostante le misure di sicurezza fossero ridotte, il re decise di presenziare per onorare gli atleti, in particolare quelli provenienti da Trento e Trieste, territori allora sotto dominio austro-ungarico. Tra la folla si celava Gaetano Bresci, un anarchico italiano emigrato negli Stati Uniti. Spinto dal desiderio di vendicare le vittime della repressione dei moti di Milano del 1898, Bresci si avvicinò al sovrano mentre questi saliva sulla carrozza per congedarsi. Approfittando della confusione, estrasse una rivoltella e sparò tre colpi, colpendo il re alla spalla, al polmone e al cuore.
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