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ATTENTI ALLE TRUFFE
#attentialletruffe Sicuramente conoscerete la truffa delle "chiavi a terra". Ve la racconto cosicché tutti possiate fare attenzione. Di solito viene messa a punto davanti ai supermercati, quando le persone, piene di buste e pacchetti, sono distratte ed entrano in macchina. In questi casi capita di poggiare la borsa sul sedile passeggero ed è lì che entra in scena il truffatore. Distrae la vittima indicando delle chiavi a terra sotto lo sportello della macchina lato guidatore, chiedendo se sono sue. Mentre la persona verifica, un complice apre l'altro sportello e ruba tutto quello che può prendere. Quindi occhio 🧐 #essercisempre
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Mon, 23 Jan 2023 08:22:00
LA STORIA DI CHIARA
Siamo alle fine di gennaio è chiara e ancora a casa iride.
Il tempo è scaduto

Danielle Danielle Conjarts
Tag : Disabilità, Informazione, Sociale, Storia, terzosettore
Sun, 22 Jan 2023 17:12:00
COME ELIMINARE UN VIRUS DA FACEBOOK
Come Eliminare un Virus da Facebook. Cambia la password dell'account di Facebook. Il primo passo per ripristinare il normale funzionamento di un account di Facebook compromesso consiste nel cambiare immediatamente l'attuale password di sicurezza utilizzandone una nuova, robusta e mai usata prima.
Se non sei più in grado di accedere al tuo account Facebook utilizzando le credenziali in tuo possesso, dovrai segnalare al supporto tecnico di Facebook che il tuo account è stato violato e attendere che il problema venga risolto. Modifica la password di tutti i servizi connessi all'account. Nella maggior parte dei casi gli utenti utilizzano la medesima password per proteggere l'accesso a servizi web differenti: questo significa che qualsiasi virus o pirata informatico che riesca a impossessarsi della password di Facebook potrebbe di fatto avere accesso anche a tutti gli account dei servizi a esso collegati. Se il tuo account di Facebook è stato violato, modifica immediatamente anche la password di ogni account o servizio web connesso al profilo (per esempio quelli di Instagram, Spotify, servizi di posta elettronica e così via).
Per esempio, se la password di sicurezza del tuo account di Facebook è la stessa che utilizzi per accedere all'indirizzo di posta elettronica che usi come nome utente del profilo, dovrai modificare immediatamente anche quest'ultima, altrimenti il malintenzionato che ha violato il tuo account di Facebook avrà automaticamente accesso anche a tutta la tua corrispondenza elettronica. Disinstalla tutte le app non sicure o sospette. Quando utilizzi normalmente l'account di Facebook per eseguire l'accesso automatico ad altre applicazioni o servizi (per esempio Tinder), il programma guadagna automaticamente l'accesso alle informazioni presenti sul tuo profilo di Facebook. Purtroppo se l'account è stato violato potresti aver dato inavvertitamente accesso al tuo profilo anche ad app indesiderate. Per disinstallare le applicazioni legate a un account di Facebook, segui queste istruzioni:
Visita il sito web https://www.facebook.com ed esegui il login.
Clicca sull'icona "Menu" Immagine titolata Android7dropdown.png posta nell'angolo superiore destro della pagina.
Clicca sull'opzione Impostazioni.
Clicca sulla scheda App e siti web visualizzata sul lato sinistro della pagina apparsa.
Seleziona il pulsante di spunta posto sulla destra di ogni app che reputi sospetta elencata all'interno della sezione "App e siti web attivi". Clicca sul pulsante blu Rimuovi.
Seleziona anche il pulsante di spunta "Elimina anche tutti i post, le foto e i video..." e clicca sul pulsante Rimuovi quando richiesto. Scollega i dispositivi connessi al tuo account di Facebook. Facebook fornisce la lista di tutti i dispositivi attualmente connessi all'account e la loro posizione geografica. Se noti che è presente un dispositivo che non riconosci come tuo, puoi disconnetterlo immediatamente da remoto selezionandolo e cliccando sulla voce Esci. Avvisa amici e parenti che il tuo account di Facebook è stato violato. Uno degli effetti collaterali di quando un profilo viene violato consiste nel fatto che tutti gli utenti inseriti nella relativa lista di amici potrebbero ricevere un messaggio con all'interno un link maligno inviato direttamente dall'account originale. Per evitare che il malintenzionato che ha violato il tuo profilo possa tentare di violare anche l'account dei tuoi amici di Facebook, pubblica un post in cui avvisi gli amici e tutti gli altri utenti che il tuo profilo è stato violato.
Potrebbe essere necessario spiegare brevemente come il tuo profilo è stato violato e quali sono state le conseguenze (se per esempio la violazione è avvenuta perché hai aperto un messaggio infetto che hai ricevuto da un altro utente, spiegalo nel post), in modo che i tuoi amici sappiano come comportarsi per arginare il problema.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0bBgpsvgfDt6hcRrcQU9SypQVpthZEZ1urEPcRa1HHguWpAHBW2PSXEXdsPEyDHLWl&id=100044233909401
Tag : Disabilità, Informazione, Sociale, Storia, terzosettore
Sat, 21 Jan 2023 16:49:00
VOLTURNO;NOTA DEL CONSORZIO
🔴VOLTURNO:NOTA DEL CONSORZIO DI BONIFICA🔴
È pervenuta in queste ore una nuova nota del Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno che continua a monitorare le acque del fiume.
Dalla nota si evince che la stazione idrometrica sul ponte di Limatola registra un modesto incremento del livello, che alle ore 13:00 di oggi ha raggiunto i 276 centimetri sullo zero idrometrico.
Pertanto è possibile stimare l’orario del passaggio del colmo di piena nei centri più a valle.
Il massimo della piena dovrebbe essere raggiunto alle ore 23:00 di oggi alla stazione di Ponte Annibale tra Capua e Bellona, all’una circa di questa notte a Capua e alle ore 5:00 di domani mattina a Grazzanise.
L’entità della piena, secondo i dati in possesso del Consorzio, sarà modesta.
L’amministrazione ha intanto previsto turni notturni della Polizia Municipale per il controllo del territorio.
Si invita tutta la cittadinanza a mantenere cautela.
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Tag : Disabilità, Informazione, Sociale, Storia, terzosettore
Sat, 21 Jan 2023 16:36:00
disabilità invisibili - concerti
Questa è la terza puntata della mia serie dedicata ai concerti, e come avevo promesso parlerò del concerto dell’artista Robbie Williams a cui ho assistito a Londra.
Io non ho potuto acquistare un biglietto per persone con disabilità perché erano già tutti esauriti: come potete immaginare l’inizio mondiale del tour di un cantante così famoso può portare a terminare i biglietti molto precocemente. Dopo diverse telefonate con l’organizzatore del concerto ho scoperto che però avrei potuto acquistare dei biglietti da botteghino con alcune facilitazioni: quando mi sono recata alla location del concerto ho avuto diverse agevolazioni che l’organizzatore mi aveva messo per iscritto. Queste agevolazioni erano: la possibilità di portare uno zainetto più grande rispetto a quello consentito, con all’interno cibo e acqua che non sono permessi all’interno di quella location (la O2 arena di Londra), e l’accesso agli ascensori. Con mia grande sorpresa ho scoperto che l’arena era completamente accessibile alle persone con disabilità non in sedia a rotelle. Alcune aree in realtà erano accessibili anche a persone in sedia a rotelle, però bisognava conoscere molto bene l’arena ed essere ben organizzati.
Detto questo io ho potuto vedere il mio concerto senza fare alcuna fila; non ho avuto problemi con l’assunzione dei farmaci poiché avevo il cibo con me e non sono incappata in assembramenti con persone che potessero urtarmi e farmi cadere.
Questa è stata la mia esperienza a Londra con biglietto non per persona disabile. Voglio invece raccontarvi l’esperienza al concerto di Cesare Cremonini al Forum di Assago, dove sono andata con alcuni amici. Lì avevo un biglietto disabili e devo dire che il Forum è abbastanza ben organizzato, se non fosse che il palco dedicato alle persone con disabilità non ha una buona visibilità sul concerto, tant’è vero che per poter vedere l’artista esibirsi ci si doveva alzare. Io ero vicina a una ragazza in carrozzina e di comune accordo ci siamo spostate un po’ per vedere la performance dell’artista almeno per un momento. Un altro piccolo neo è stata una cosa che probabilmente abbiamo notato solo io e la ragazza seduta a fianco a me: dietro all’artista era proiettata l’immagine della folla del Forum di Assago, e non hanno nemmeno una volta ripreso l’area delle persone con disabilità, quasi se ne vergognassero oppure non si rendessero neanche conto della sua esistenza.
Detto questo termino la mia serie sui concerti per l’anno 2022, anche se questo articolo uscirà nel 2023, e racconto una testimonianza giunta dalla mia amica Fabiola, che come me ha vissuto un’esperienza di concerto all’estero.
Ecco la testimonianza di Fabiola.
ANDARE A UN CONCERTO: UN’ESPERIENZA
Un po’ di tempo fa ho scoperto che The Weekend sarebbe venuto in Italia, in particolare all’Ippodromo La Maura a Milano: dovevo assolutamente andare.
Ovviamente sono in uno stato fisico per cui assistere a un concerto è un’impresa, così mi sono informata sui posti per gli invalidi e ho scoperto lo scandalo: gli invalidi hanno posti limitati e c’è una sorta di Hunger Game per aggiudicarsene uno. In più io non potevo accedervi perché non ho ancora un certificato d’invalidità; ma anche l’avessi avuto, mi spiegarono dopo una telefonata di tre ore (TRE ORE!) con TicketOne, l’invalidità doveva superare una certa percentuale, perché maggiore è tale percentuale e più alta è la priorità di accesso. Siccome inoltrano questi biglietti direttamente alle persone che compaiono in una specie di mailing list, e chi prima arriva meglio alloggia, e gli altri non hanno diritto a entrare se portatori di handicap in quanto non si può accedere con sedia a rotelle, deambulanti e stampelle, questo concerto mi era totalmente precluso.
Ci sono rimasta malissimo, ero delusa e continuavo a chiedermi: “Ma possibile che io non possa andare al concerto del mio cantante preferito?”
Ho iniziato quindi a informarmi sul suo tour mondiale e ho scoperto altre date in Europa. Ho passato in rassegna tutti i luoghi in cui si sarebbe esibito per verificare, sulla mappa, se ci fossero posti per invalidi: ho quindi scoperto che a Londra erano previste tre date e che nello stadio in cui si esibiva (il London Stadium) erano presenti. Chiamai e mi dissero di inviare una mail con in allegato dei certificati medici che attestassero la mia necessità di un posto per disabili: quindi nulla di trascendentale. Ho inviato questa mail e nel giro di 24 ore mi hanno risposto che potevo avere accesso al concerto con un prezzo irrisorio (50 euro) e il mio accompagnatore aveva diritto a un ingresso gratuito. Ho scoperto che erano pure degli ottimi posti: visibilità ottima, belli larghi; inoltre io da quel momento avevo l’accesso a tutti i futuri concerti di Londra perché ero stata inserita in questa mailing list: mi informeranno sulle prossime date e potrò andare a tutti i concerti che voglio.
Una disparità di trattamento notevole: in Italia devi veramente fare gli Hunger Games; in questo stadio specifico di Londra io ho prenotato senza dovermi preoccupare di nulla. Sono rimasta sconvolta: qui i posti per gli invalidi sono un lusso e quando li hai sono comunque uno schifo, perché ti mettono dietro al palco o, nel caso de La Maura, mi avrebbero sistemata su una pedana e non avrei potuto condividere lo spazio con gli amici, solo con un accompagnatore. Invece a Londra il mio accompagnatore entra gratis e io ho accesso al posto migliore a cui possa aspirare.
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Grazie mille e speriamo di vederci prossimamente per i concerti del 2023. Un ringraziamento a Annalisa che mi scrive gli articoli quando la mia patologia non me lo consente!
A presto e a tutto rock!
Pamela De Rosa
Le disabilità invisibili
Tag : Disabilità, Eventi, Informazione, terzosettore
Thu, 19 Jan 2023 19:13:00
AGGRESSIONE PRONTO SOCCORSO VILLA DEI FIORI
IN 7 HANNO AGGREDITO TUTTI!!!
Asl Napoli 2: aggressione n.3 del 2023
Sono le 15.00 quando al pronto soccorso di Villa dei Fiori di Acerra si presenta una famiglia di 7 persone con un ragazzo di 17 anni che lamenta dolore addominale e vomito.
Come nella maggior parte dei casi ,la famiglia pretende la visita immediata , ma l’infermiere di triage li invita ad attendere…..scatta la violenza, in 7 entrano nel triage, aggrediscono 2 infermiere ed un equipaggio 118 che si trovava lì per il trasporto di un paziente.
Naturalmente tralasciamo i danni alla struttura ed alle apparecchiature.
I Barbari!
Non è più tempo di aspettare, serve la polizia subito! In tutti i pronto soccorso della regione campania!
Anche perché le foto che ha avuto in esclusiva “nessuno tocchi Ippocrate “ sono molto simili a quella della collega medico che hanno tentato di strangolare ad Udine…..da noi questa è la normalità (purtroppo)
Asl Napoli 2 Nord
Ministero della Difesa
Villa dei Fiori Acerra
P.S.: pronto soccorso temporaneamente chiuso per assenza di personale.
Fonte:nessunotocchi Ippocrate
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0bvZgshz56U4Y6H7UgvYqQcCcyvoxz4EELmMT8m2ECec2pQfU7U4tsnBmSrgNZh1l&id=247370039094322
Tag : Disabilità, Eventi, Informazione, terzosettore
Thu, 19 Jan 2023 16:38:00
CAPUA,ORDINANZA CHIUSURA SCUOLE
🔴 ORDINANZA CHIUSURA SCUOLE 20-21 GENNAIO🔴
Considerando il permanente stato di emergenza generalizzato dovuto alla piena del fiume Volturno, si trasmette ordinanza chiusura scuole di ogni ordine e grado per le giornate di venerdì 20 gennaio e sabato 21 gennaio.
Tag : Disabilità, Eventi, Informazione, terzosettore
Thu, 19 Jan 2023 16:14:00
NOTIZIE DI CAPUA
🔴 RICHIESTA STATO D’EMERGENZA 🔴
Con nota inviata alla Regione Campania e alla Prefettura di Caserta, è stata richiesta l’attivazione, con massima urgenza, dello stato di emergenza.
L’effetto della piena del Volturno ha sommerso d’acqua svariate parti della città, di cui è stata trasmessa comunicazione nella nota con foto allegate:
⁃ zona Largo Eboli;
⁃ Via Brezza/ via Marra;
⁃ zona Frascale;
⁃ Località La Monaca;
⁃ Sottopasso via Santa Maria la Fossa.
Seguiranno aggiornamenti.
Tag : Disabilità, Eventi, Informazione, terzosettore
Thu, 19 Jan 2023 14:16:00
OGGI FINALMENTE SI PUÒ PARLARE DI LUI
MUORE PER METTERE UNA TELECAMERA NASCOSTA PER CATTURARE MESSINA DENARO…
Oggi finalmente si può PARLARE DI LUI!
Il nome del militare, 36 anni, originario di Botta di Sedrina un piccolo paese tra Bergamo e la Valle Brembana, è stato ricordato ieri dal comandante palermitano del Raggruppamento Speciale Lucio Arcidiacono. Nei reparti del Ros di Palermo e Marsala c'è la sua foto
C’è un carabiniere che ieri non ha potuto festeggiare l’arresto di Matteo Messina Denaro perché è morto 16 anni fa mentre cercava di piazzare una telecamera nell’indagine dedicata alla cattura del boss. Cadde da un burrone a Monte Catalfano, tra Aspra e Mongerbino (Palermo), non mentre era alla ricerca di un latitante qualsiasi, ma perché come tanti militari del Ros era a caccia della primula rossa di Castelvetrano. Era il 13 luglio del 2007, era notte e forse per questo non si accorse che il terreno sotto di lui stava cedendo.
Il nome di Filippo Salvi, 36 anni, originario di Botta di Sedrina un piccolo paese tra Bergamo e la Valle Brembana, è stato ricordato ieri dal comandante palermitano del Raggruppamento Speciale Lucio Arcidiacono: “In particolare dedico questo successo al nostro maresciallo…”. Una morte che fa ancora male in un giorno di gioia per aver visto finalmente ripagati anni di sacrifici, feste saltate e orari impossibili. Salvi si era arruolato proprio per quello: perché deciso a dare un contributo alla lotta contro la mafia. Una scelta di vita dettata dalla passione civile e dall’amore per la Sicilia. All’epoca non era stato possibile rivelare che il militare, nome di battaglia Ram, era nel gruppo di coloro che erano sulle invisibili tracce dell’ultimo padrino stragista. Salvi, la cui foto è presente nei reparti anticrimine di Palermo e Marsala, lavorava da dieci anni nel Ros e la sua storia è ormai patrimonio dell’Arma e anche della cattura di Messina Denaro.
Salvi era chiamato Ram perché era considerato uno specialista dell’informatica. A lui i compagni hanno dedicato una lettera qualche anno fa che racconta tanto di questo giovane uomo del Nord che si sentiva a casa in Sicilia e che era infaticabile. “Era il ‘polentone’ più ‘terrone’ che abbiamo conosciuto. È vero, lui era più siciliano di noi, amava la nostra terra forse più di noi. Rideva sempre, e chiacchierava tantissimo. Litigare con lui era impossibile: quando capiva che il tenore della conversazione diventava rissoso, ti faceva una grossa risata, ti abbracciava e spariva. Era sempre disponibile a risolverci i problemi e ad ascoltarci. La sua giornata era fatta di 38 ore. Nel lavoro era animato da una passione indescrivibile. Innamorato del sole e del mare, un’altra sua grande passione. Anche dentro la bara hai sfoderato un’espressione serena e il tuo bel sorriso quasi a volerci riferire che sei sempre con noi”. A Ram l’estate scorsa è stata dedicata una piazza a Sedrina per ricordare il suo sacrificio e per lui è stata scritta anche una canzone in siciliano: “Storia di un Ancilu Carabiniere” perché considerato una delle tantissime vittime di mafia.
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Tue, 17 Jan 2023 16:29:00
COLONNELLO DEI ROS
LUCIO ARCIDIACONO COLONNELLO DEI ROS CHE HA CATTURATO MESSINA DENARO!
Era un ragazzino il colonnello Lucio Arcidiacono quando nelle campagne del catanese, dove è cresciuto tra basket, amici e parrocchia, si consumavano delitti pressoché ogni settimana. L’investigatore del momento è un carabiniere siciliano forgiato negli anni delle guerre di mafia e delle battaglie antimafia. Lo cercano tutti, dai network americani ai notiziari su TikTok.
Famiglia solida, impegnata nel sociale. Lui al liceo, e la divisa come sogno e missione. Perciò l’arresto di Messina Denaro tra le mani del militare con il fisico da pivot e lo sguardo da pilone hanno il sapore della rivincita di un’intera generazione. Entrava nell’Arma nell’ottobre del ‘93, quando la mafia faceva stragi e Totò Riina, il diabolico capo corleonese, era da poco rinchiuso in una cella di tre metri per due. Stare dalla parte dello Stato era molto di più che pensare a una carriera.
Ci sono cose che t’insegnano all’accademia, altre che apprendi per strada. Nella Sicilia di trent’anni fa come in quella di oggi una frase smozzicata, un giro di parole o un certo modo di guardare, sono il bandolo di una matassa che solo chi maneggia certi codici di comportamento non ha bisogno di decifrare.
Leonardo Sciascia scrivendo l’insuperabile “Il giorno della civetta”, fece arrivare in terra di mafia un capitano da Parma. Era Bellodi: «E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto dietro le idee politiche o le tendenze o gli incontri dei membri più inquieti di quella grande famiglia che è il regime, e dietro i vicini di casa della famiglia - diceva il capitano -, sarebbe meglio si mettessero ad annusare intorno alle ville, le automobili fuori serie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi, e tirarne il giusto senso».
Una lezione messa frutto dal Primo reparto investigazioni del Ros che anche così ha seguito le tracce del padrino di Castelvetrano. «Quando me lo sono trovato davanti l’ho subito riconosciuto. Era lui, l’uomo tante volte visto nelle ricostruzioni fotografiche», dice Arcidiacono misurando le parole che gli escono con quel timbro baritonale per cui non serve neanche vedere le mostrine per capire chi è che comanda. Da otto anni gli dava la caccia, giorno e notte. «Mi rendo conto che una persona comune difficilmente avrebbe associato quel volto a quel nome», ma non i carabinieri che molte volte gli sono arrivati a un passo.
Intercettazioni e frasi smozzicate, ascoltate in anni di lavoro nell’ombra, di passi avanti e altri indietro, hanno permesso di accertare che il capobastone non godesse di buona salute. «Nessun pentito ha collaborato alla cattura», assicurano gli investigatori che con più di 100 fiancheggiatori arrestati negli ultimi anni, di notizie ne hanno raccolte e ricomposte in un puzzle a cui mancava l’ultima tessera.
Quattro giorni fa è arrivata la svolta e la decisione di autorizzare l'operazione. «Nella banca dati del Servizio Sanitario nazionale abbiamo trovato il nome di un paziente che aveva fissato una visita specialistica per lunedì 16 gennaio», raccontano. Era il profilo del malato oncologico che cercavano, «con una tipologia di tumore corrispondente a quella che avevamo individuato per il latitante, secondo i tempi del trattamento e le cure eseguite, faceva stringere il cerchio». Soprattutto quell’uomo presentava la falsa identità di un residente a Campobello di Mazara, feudo di Messina Denaro. Più di un indizio, per chi sa che un vero capomafia non tradisce mai le radici della malapianta.
Il faccia a faccia tra il cacciatore e la preda andrebbe raccontato al rallentatore. «Lei lo sa chi sono io», ha detto Diabolik al carabiniere. Che l’ha lasciato parlare perché i boss, quando li prendi dopo anni di caccia nel buio, magari non apriranno mai più bocca: «Mi chiamo Matteo Messina Denaro».
Niente divisa con le stellette, indosso ancora il dolcevita e il blazer scuro con cui ha fermato il mammasantissima, ora il carabiniere siciliano non nasconde l’emozione di quei lunghi istanti, che definisce «grande». Del resto «mi sono arruolato nei carabinieri un anno dopo le stragi Falcone e Borsellino».
La strada è ancora lunga, ma quella generazione, i ragazzi dei caroselli antimafia, dell’antiracket, di Libera e della riappropriazione dei beni dei boss, dei poster di Falcone e Borsellino nelle camerette accanto a quelli delle rockstar, per ora ha vinto. La cupola che conoscevamo non c’è più. E l’ultima mandata al portone blindato dentro a cui è finito l’erede della stagione corleonese, il destino ha voluto che venisse data a Palermo, la città martire e carnefice, per mano di carabinieri siciliani che trent’anni fa non hanno avuto paura di prendere la strada di chi per mano di mafia non c’era più.
«Le indagini di tutti questi anni – ha raccontato il colonnello – ci avevano consegnato l’immagine di un capoclan diverso dagli altri: prima stragista, poi dedito prevalentemente agli affari. Ebbene, oggi abbiamo avuto la conferma: è all’opposto dello stereotipo del classico mafioso di un tempo».
Come in ogni storia che si chiude, aprendo a capitoli nuovi e imprevedibili, c’è sempre un gesto prima dei titoli di coda. Un gesto che in Sicilia e tra siciliani doveva avvenire senza nessuna parola. Racconta il colonnello Arcidiacono di aver chiesto a Messina Denaro, comunque un uomo malato e ormai in trappola, se se avesse voluto mangiare qualcosa, magari prima di prendere le medicine. Nulla. «Ci ha fatto i complimenti per come lo avevamo trattato durante l’arresto e ci ha dato atto del lavoro svolto per arrivare alla cattura». Poi il silenzio, mentre l’ex latitante con un cenno di gratitudine allunga la mano e prende un bicchiere d’acqua dalle mani del suo cacciatore.
https://www.facebook.com/521663521282804/posts/pfbid0GtP5cDyL8Ni7X1wMr1ReUN21WH3xnMc5WXs571q14E3nqZ4vM2QzdyA6Ue82yGkZl/
Commento: Grandissimo Comandante a viso scoperto parla della cattura di Messina Denaro.
Grande esempio .
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Tue, 17 Jan 2023 15:47:00