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Scervino trasforma lo chiffon in capospalla sportivo per la P/E 2026 Sbircia la Notizia Magazine, con la consueta verifica puntuale effettuata insieme all’agenzia stampa Adnkronos, ha seguito dal vivo la sfilata milanese di Ermanno Scervino, dove un tessuto simbolo di eterea delicatezza — lo chiffon — si è improvvisamente fatto architettura di giacche, bomber e trench ultraleggeri. Una mossa che mette in dialogo atletismo urbano e couture e che segna un deciso scarto rispetto ai codici tradizionali della maison toscana. Il designer ha scelto un processo definito “a petalo d’iris”: sottili strati di chiffon sovrapposti vengono stabilizzati da micro-impunture invisibili, guadagnando la robustezza necessaria per sostenere costruzioni doppiopetto senza perdere trasparenza. L’effetto, colto dal nostro cronista in backstage, è quello di un tessuto che respira e, al tempo stesso, protegge: un fit ideale per giacche da indossare in città con la stessa libertà di una felpa tecnica. Accanto ai capispalla, la passerella ha mostrato pelli plissettate mediante macchinari di ultima generazione, poi rifinite a taglio vivo dagli artigiani del laboratorio fiorentino. Risultato: gonne portafoglio che si muovono come seta, ma conservano la resistenza del cuoio. Anche il pizzo, ricamato con filamenti di cristallo, viene disegnato al computer per garantire fori di ventilazione calibrati millimetro per millimetro: tecnologia che valorizza — e non sostituisce — la mano dell’uomo. Sul fronte dei volumi, Scervino gioca con codici maschili dal taglio rigoroso: completi a tre pezzi, cravatte sottilissime e gilet senza revers. A bilanciare la silhouette arrivano shorts effetto denim, abiti a rete e minigonne di nappa frostata, definendo una femminilità che non arretra di fronte all’idea di potere. La fluidità di genere qui non è dichiarata a voce alta, ma suggerita da continue contaminazioni: la cravatta diventa gioiello, la minigonna un segno di autorità, la sneaker in raso si abbina a blazer di chiffon. La palette cromatica evoca un Mediterraneo al tramonto: blu profondo, sabbia, gesso, arancio bruciato. Gli accessori — secchielli di bambù, mini bag di rafia con micro-cristalli e slingback satinati — raccontano un nomadismo colto, pronto a scivolare dalle piazze barocche ai rooftop metropolitani. In prima fila, volti globali come Chiara Ferragni e Olivia Palermo confermano la vocazione internazionale della proposta, già monitorata con interesse dagli operatori wholesale secondo dati raccolti da Adnkronos. Domande rapide **Perché lo chiffon diventa credibile nello sportswear?** *La tecnica “a petalo d’iris” ne aumenta la resistenza strutturale senza comprometterne la leggerezza, permettendo di usarlo come tessuto portante in giacche e bomber.* **Qual è l’innovazione più significativa della collezione?** *La plissettatura irregolare della nappa, ottenuta con macchinari digitali ma rifinita a mano, che dona al cuoio un inedito dinamismo setoso.* **In che modo la linea affronta la tendenza gender fluid?** *Mescolando capi tipicamente maschili — blazer doppiopetto, cravatta — con elementi iper-femminili come pizzi traforati e minigonne, senza annullare le differenze ma fondendole in un lessico comune.* Pennellata conclusiva Scervino firma una collezione che traduce l’eleganza italiana nel linguaggio di una quotidianità attiva e multiculturale. Se la moda è un alfabeto in continua evoluzione, lo chiffon sportivo di questa P/E 2026 aggiunge una lettera inedita: un segno leggero, ma destinato a restare inciso.