Bea Wolf recensione | Quando l’infanzia diventa Leggenda

La copertina di Bea Wolf (Bao Publishing, 2025) raffigura la piccola Bea con indosso un cappuccio da orso, seduta su un “tesoro” di caramelle e giocattoli. Intanto, una casa sull’albero svetta come un castello in mezzo a un cortile di vicini dissidenti e intrighi da gelato che si scioglie d’estate.Intorno risuona il clamore di bambini in festa, piccole voci che riecheggiano come un coro antico, mentre la memoria si dipana tra le raffigurazioni infantili dei corvi di Odino. All’orizzonte, oltre la staccionata, si staglia un’ombra grigia e minacciosa: un adulto dal cipiglio severo, determinato a spegnere quelle risate.In questa atmosfera da fiaba vissuta nel giardino sotto casa si apre Bea Wolf, graphic novel di Zach Weinersmith e Boulet che reinterpreta in chiave infantile l’epica di Beowulf, con dedica speciale alla professoressa Elizondo che per prima ha pronunciato quelle sillabe, trasportando “l’eterna guerra tra bambini e adulti”, tra ciò che resta del passato e ciò che sacrifichiamo sull’altare dell’innocenza perduta. 🔗Screenworld.it

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© Screenworld.it - Bea Wolf, recensione: Quando l’infanzia diventa Leggenda

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La nostra recensione di Ho visto un re: la nuova brillante favola di Giorgia Farina che racconta il fascismo e la campagna d’Etiopia visti attraverso gli occhi di un bambino tra satira e denuncia socialeHo visto un re è ambientato nel 1936, periodo in cui l’Italia fascista festeggia la vittoria in Etiopia. Una piccola città di provincia viene scossa da un evento fuori dall’ordinario quando il Ras etiope Abraham (Gabriel Gougsa) viene catturato e rinchiuso in una voliera nel giardino del Podestà (Edoardo Pesce). 🔗.com

Tra favola e azione: la nostra opinione sulla nuova serie animata in streaming su Netflix, che adatta la saga letteraria Wereworld. Netflix sembra aver capito da tempo che l'animazione è un mezzo espressivo che molti dei suoi utenti apprezzano, poiché ottimo per adattarsi non solo ad un numero pressoché infinito di storie, ma sopratutto a diversi tipi di pubblico. Dopo aver visto gli adattamenti animati di The Witcher, Castlevania e Il Principe dei Draghi, ecco che arriva in piattaforma Wolf King, una nuova serie che stavolta cerca di far leva principalmente sugli spettatori preadolescenti. 🔗movieplayer.it

La seconda proposta della collana Cherry Bomb – curata e diretta da Zerocalcare – è firmata da Zach Weinersmith e Boulet, due autori che hanno tradotto più importante poema epico della lingua inglese antica nel linguaggio delle bambine e bambine di oggi, in un volume sorprendente, allo stesso tempo epico, corale, simbolico, umoristico e tenerissimo: Bea Wolf.“Perché ho scelto questo fumetto: Sono sempre stato affascinato dalle storieche raccontano il passaggio tra infanzia, adolescenza ed età adulta perché in quelle transizioni viviamole avventure più memorabili. 🔗nerdpool.it

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Zerocalcare: “L’importante è restare bambini” - Come mai hai scelto “Bea Wolf ... della mia infanzia. Volevo avvicinare i bambini ai videogiochi e ai manga, ma allo stesso tempo dare un’atmosfera alla Edward Gorey». Bea Wolf consegna ... 🔗repubblica.it

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