Michael Ende Atreju e l’illusione dell’arte apolitica

Recentemente, i titolari dei diritti di Michael Ende hanno commentato l’uso politico del nome “Atreju” da parte di Fratelli d’Italia. L’episodio ha suscitato discussioni sulla percezione dell’arte e della letteratura come strumenti di espressione apolitica o coinvolti in ambiti politici. Un approfondimento sulla controversia e sul significato dell’opera di Ende in relazione a questa vicenda.

Roma, 10 dic – Negli ultimi giorni i titolari dei diritti di Michael Ende sono intervenuti sull’uso politico del nome “Atreju” da parte della kermesse di Fratelli d’Italia. Nel comunicato spiegano che le opere di Ende “appartengono a tutti”, che sono “luoghi di libertà interiore, di gioco e fantasia, non strumenti di identificazione politica”, e che lo scrittore “non ha mai scritto le sue storie con intenti politici di parte”. Da qui la condanna dell’“appropriazione politica” del nome, ritenuta in contrasto con lo spirito dell’autore. Michael Ende non era “apolitico”. Fin qui, nulla di sorprendente. 🔗 Leggi su Ilprimatonazionale.it

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Guai per Meloni. "Nessuno è autorizzato a usare il nome di Atreju". Intervista a Roman Hocke, agente di Michael Ende - "L’uso del nome Atreju per una qualsiasi manifestazione politica non è mai stato autorizzato, né dall’autore né dai suoi eredi", dichiara Roman Hocke a Huffpost, agente letterario e amico dello ... Lo riporta huffingtonpost.it