Ostaggi a Gaza, ore decisive: Trump annuncia la fine della guerra, Netanyahu parla di un nuovo cammino per Israele

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Ore decisive per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di non conoscere con precisione l’orario in cui l’organizzazione procederà alla liberazione dei 20 prigionieri ancora vivi, ma secondo il Times of Israel l’operazione dovrebbe avvenire in mattinata.

Il rilascio, previsto da più località della Striscia di Gaza, avverrà senza cerimonie ufficiali: Hamas consegnerà gli ostaggi ai rappresentanti della Croce Rossa, che li porteranno alle truppe israeliane in attesa all’interno del territorio. Successivamente, i prigionieri saranno trasferiti alla base militare di Re’im, vicino al confine, per un primo controllo medico e psicologico. Alcuni familiari sono già attesi nella struttura per riabbracciare i propri cari.

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Secondo Channel 12, Hamas potrebbe dividere il rilascio in due fasi, con un primo gruppo liberato alle 8 e un secondo alle 9 (ora locale). Fonti di Tel Aviv e di Gaza sarebbero state informate di questi orari, ma non si esclude un anticipo delle operazioni. Alcune indiscrezioni parlano di un avvio tra le 4 e le 6 del mattino.

Oltre ai sopravvissuti, Hamas dovrebbe restituire anche i resti degli ostaggi deceduti, sebbene l’esercito israeliano non conosca ancora il numero esatto delle salme. La milizia palestinese avrebbe dichiarato ai mediatori di non sapere dove si trovano tutti i corpi, circostanza che potrebbe ritardare la consegna. Le Idf prevedono di ricevere i resti nei prossimi giorni, con piccole cerimonie commemorative guidate da rabbini militari.

Intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, parlando con i giornalisti prima di partire per il Medio Oriente a bordo dell’Air Force One, ha affermato: “Il cessate il fuoco reggerà. La guerra è finita”. Il leader americano ha sottolineato come “oltre 500.000 persone abbiano partecipato ieri a una manifestazione in Israele applaudendo l’accordo” e ha aggiunto che “c’è sostegno anche nel mondo arabo”.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha diffuso un videomessaggio alla vigilia della liberazione, definendo il momento “una serata emozionante e di gioia, perché i nostri figli stanno tornando a casa”. Ha citato un versetto biblico e parlato di “un nuovo cammino di costruzione e guarigione”.

Netanyahu ha descritto il rilascio come “un evento storico che molti non credevano possibile” e ha invitato gli israeliani a mettere da parte le divisioni interne. “Con la nostra unità abbiamo ottenuto vittorie che hanno stupito il mondo”, ha dichiarato, aggiungendo però che “la lotta non è ancora finita”. Il premier ha avvertito di “grandi sfide per la sicurezza”, assicurando tuttavia che Israele “è al comando della situazione” e potrà affrontare ogni minaccia “con determinazione e coesione nazionale”.

Nel pomeriggio si terrà a Sharm el-Sheikh un vertice internazionale per la pace a Gaza, presieduto da Trump e dal presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi. Parteciperanno i leader di una ventina di Paesi, tra cui Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz, Recep Tayyip Erdogan, Antonio Guterres, Giorgia Meloni e Pedro Sanchez. Non sono previsti rappresentanti di Israele né di Hamas, come confermato dal Times of Israel.

L’obiettivo del vertice è porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza, rilanciare il dialogo e aprire “una nuova era di sicurezza e stabilità” in Medio Oriente. Sarà presente il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, mentre l’Iran ha ricevuto un invito ufficiale dal Cairo ma non ha ancora confermato la partecipazione di un proprio rappresentante.