Zelensky avverte sull'allarme droni russi: Italia possibile prossimo bersaglio

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L’Ucraina ha intercettato nello spazio aereo 92 droni russi diretti verso la Polonia, di cui 19 hanno superato il confine. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un avvertimento, sottolineando che “l’Italia potrebbe essere la prossima”.

Vediamo la direzione, la coreografia di questi voli. Ci sono segnali dalla Svezia, dai rumeni, dai polacchi e dai Paesi baltici. Putin sta testando la capacità di difesa di queste nazioni e cerca di influenzare le opinioni pubbliche perché la gente inizi a chiedersi: ‘Se non possiamo proteggerci, perché continuare a sostenere l’Ucraina?’. Sono operazioni mirate a ridurre l’assistenza a Kiev, soprattutto in vista dell’inverno”, ha spiegato Zelensky in un post su X.

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A stretto giro è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha rassicurato: “Mi auguro che questo non accada. Non credo che Putin voglia scatenare una terza guerra mondiale, né che l’Italia sia un obiettivo militare. La nostra difesa aerea è comunque in grado di monitorare e abbattere eventuali droni minacciosi, così come fa la Nato”.

Tajani ha ricordato che simili episodi non sono una novità: “Credo che Putin stia testando le reazioni dell’Occidente, ma l’Occidente ha sempre saputo reagire. Quando ero giovane ufficiale dell’Aeronautica, alla fine degli anni ’70, i Mig sovietici e quelli dell’ex Jugoslavia violavano spesso i confini Nato. Non è la prima volta che accade”.

Il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato a France 24: “Siamo già in una guerra ibrida con la Russia. Gli obiettivi di Mosca vanno oltre l’Ucraina: vediamo azioni di disinformazione, sabotaggi e l’uso della migrazione clandestina come arma”.

Dal podio dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è arrivata la replica del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: “La Russia non ha mai avuto intenzione di attaccare la Nato o l’Unione europea. Qualsiasi aggressione contro il nostro Paese, però, riceverà una risposta decisa. Non ci siano dubbi su questo”. Lavrov ha negato attacchi mirati contro civili o infrastrutture europee, parlando di “incidenti” e respingendo le accuse di violazioni aeree. Rispondendo alla Polonia, che aveva denunciato l’ingresso di droni russi nel suo spazio aereo il 9 settembre, ha aggiunto: “Abbiamo proposto un incontro immediato, ma nessuno ha accettato di discutere i fatti”.

Lavrov ha ribadito la disponibilità di Mosca a negoziati per porre fine al conflitto: “Come il presidente Putin ha più volte sottolineato, la Russia è pronta a discutere le cause profonde della guerra. I diritti dei russi e dei russofoni nei territori controllati da Kiev devono essere pienamente garantiti. Su questa base siamo pronti a parlare di garanzie di sicurezza per l’Ucraina”.

Infine, il ministro russo ha definito “illegali e inaccettabili” i tentativi occidentali di reintrodurre sanzioni contro l’Iran per il suo programma nucleare, accusando l’Occidente di voler “sabotare la diplomazia” attraverso la pressione economica.