Il non detto dietro gli sberleffi contro Kallas e i Paesi baltici

Dietro gli scherzi e le polemiche contro Kallas e i Paesi baltici si nasconde una questione più profonda: la difficile scelta tra risorse immediate e rischi futuri. Le parole del primo ministro polacco evidenziano la tensione tra solidarietà europea e interessi nazionali, sottolineando come le decisioni attuali possano avere ripercussioni decisive sul futuro del continente.

La sintesi più chiara ed efficace è – non per caso – del primo ministro polacco, che ieri, arrivando alla riunione del Consiglio europeo, ha dichiarato: «Ora abbiamo una scelta semplice: o soldi oggi o sangue domani, e non parlo solo dell’Ucraina, parlo dell’Europa, e questa è una decisione che spetta a noi e solo a noi. Penso che tutti i leader europei debbano finalmente essere all’altezza di questa situazione». Vedremo nelle prossime ore se il suo auspicio si realizzerà, ma certo l’Italia, o per essere più precisi Giorgia Meloni, ha fin qui fatto del suo meglio per ostacolare le decisioni di cui Tusk sottolinea l’urgenza. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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