Musetti elogia Sinner: un riferimento per il tennis italiano

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Lorenzo Musetti racconta il suo rapporto con Jannik Sinner dopo le Atp Finals di Torino, spiegando come la presenza del numero 4 al mondo rappresenti un valore e non un ostacolo. In un’intervista a “D” di Repubblica, il numero 9 del ranking Atp descrive Sinner come “un campione che indica la via”, sottolineando l’assenza di qualsiasi rivalità tossica.

Per fortuna che ho Sinner, non dirò mai ‘purtroppo’. Esasperare le tensioni nello sport non serve”, afferma Musetti. “Jannik ce l’ho a fianco: non è un nemico che mi toglie l’aria, è un punto di riferimento. È più potente, solido e costante di me, ma non considero uno svantaggio essere capitato nel suo stesso periodo”. Il toscano ammette anche di desiderare alcune qualità di Sinner, “nel massimo rispetto delle nostre diversità”.

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Musetti si sofferma poi sull’ascesa dei tanti tennisti italiani e sui derby sempre più frequenti nel circuito: “Quando affronti un compagno con cui giochi anche il doppio è una partita delicata. Lo guardi con altri occhi. Per questo è importante concentrarsi sul gioco. Non patisco i match fratricidi, so gestirli”.

Parlando dell’aspetto emotivo del tennis, Musetti riconosce il suo rapporto complesso con la pressione: “Nel nostro sport basta un 15 per far crollare tutto. Le emozioni mi travolgono, entro in una spirale negativa, mi flagello, parlo ad alta voce, mi escono commenti inappropriati. Ho una sensibilità esasperata che può essere fraintesa”.

Riguardo alle critiche sul linguaggio utilizzato in campo, il tennista chiarisce: “Sono toscano, da noi si urla e si alza la voce per abitudine. Non voglio offendere e non vado fiero delle mie derive. Ci ho lavorato anche con uno psicoterapeuta. Non inseguo la perfezione: questo è il mio carattere, ma non cerco il conflitto. Anzi, evito gli scontri e sono accondiscendente pur di non creare tensioni. Sto lavorando anche su questo”.