Nuova legge sul femminicidio: via libera definitivo della Camera con misure più severe e tutele rafforzate

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La Camera ha approvato all’unanimità il disegno di legge che introduce il nuovo reato di femminicidio e un pacchetto di interventi per rafforzare il contrasto alla violenza sulle donne e la protezione delle vittime. Il provvedimento, già licenziato dal Senato, ha ottenuto 237 voti favorevoli.

Il testo stabilisce l’ergastolo per chi uccide una donna per motivi di discriminazione, odio o prevaricazione, includendo comportamenti di controllo, possesso o dominio esercitati sulla vittima in quanto donna. Il reato si configura anche quando l’omicidio avviene in seguito al rifiuto della vittima di iniziare o proseguire una relazione affettiva, oppure come forma di limitazione delle sue libertà personali.

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La legge interviene inoltre sui benefici penitenziari per i condannati per femminicidio e altri reati di violenza di genere. L’accesso a tali benefici viene subordinato alla valutazione positiva dei risultati dell’osservazione scientifica della personalità del detenuto, condotta per almeno un anno. Ogni misura alternativa alla detenzione o beneficio che comporti l’uscita dal carcere dovrà essere comunicata immediatamente alla persona offesa, o ai familiari in caso di vittima deceduta.

Per i minori condannati per femminicidio è prevista una riduzione della durata massima dei permessi premio. Il testo amplia anche l’accesso al patrocinio a spese dello Stato, estendendolo — anche oltre i limiti di reddito — alle vittime di tentato omicidio aggravato e tentato femminicidio. Sono introdotte inoltre norme pensate per garantire maggiore tutela agli orfani di femminicidio.

Le vittime di violenza con almeno quattordici anni potranno rivolgersi direttamente ai centri antiviolenza per ricevere informazioni e orientamento, senza necessità dell’autorizzazione dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale.

Per la prevenzione delle aggressioni di natura sessuale il provvedimento prevede campagne informative e iniziative formative sulla pericolosità dell’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, con l’istituzione di un tavolo tecnico permanente presso il ministero della Salute dedicato al contrasto della violenza sessuale legata a tali sostanze.

Il disegno di legge potenzia anche la formazione di magistrati e operatori sanitari sulla violenza contro le donne e sulla violenza domestica. Inoltre, il ministero della Giustizia dovrà presentare ogni anno una relazione al Parlamento sullo stato di attuazione delle misure previste.

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