Enrico Ruggeri critica le nuove cantanti: Talento sì, ma manca la personalità

enrico ruggeri

Enrico Ruggeri torna al centro del dibattito musicale con una lunga intervista al Corriere della Sera in cui affronta temi legati alla musica e all’attualità, soffermandosi sul panorama femminile contemporaneo. Secondo il cantautore milanese, oggi le interpreti sono tecnicamente preparate, ma prive di una vera identità artistica.

«Le cantanti di oggi sono tutte brave, il problema non è la voce. Manca la personalità, lo spessore è zero», afferma Ruggeri, che preferisce non fare nomi. L’artista cita però un esempio del passato: «Françoise Hardy non ha mai mostrato neanche un gomito ed era infinitamente sexy».

Nell’intervista Ruggeri affronta anche il tema del Medio Oriente, rivendicando di aver scritto della questione palestinese «prima che diventasse una moda», prima che la bandiera finisse «su poster e magliette come la faccia di Che Guevara» e prima che diventasse un «hype per giovani cantanti che parlano di mojito e poi si scoprono democratiche».

C’è spazio anche per un retroscena legato a Quello che le donne non dicono, brano scritto da Ruggeri e diventato uno dei successi più iconici di Fiorella Mannoia. Ricorda come l’artista romana, agli esordi, fosse «molto più rock, senza mezzi termini» e come si sia successivamente «raffinata». Rivela inoltre che il verso finale inizialmente doveva essere «Ti diremo ancora un altro sì», trasformato poi in «un altro no». Una modifica che Ruggeri considera «un errore», perché il brano «parla di speranze disattese» e quel “” avrebbe rispecchiato meglio il senso della canzone.

L’artista parla infine del periodo più difficile della sua carriera recente, segnato dalle sue posizioni critiche durante la pandemia. «Dopo aver contestato la narrazione sul Covid sono stato messo in cantina per tre anni, senza apparire in tv», racconta. Il dissenso riguardava soprattutto l’obbligo di esibire il green pass anche per lavorare, misura che Ruggeri definisce «peggiore del ventennio fascista, dove forse senza tessera qualcosa riuscivi a farlo».