Trump frena su Kiev: niente missili Tomahawk per l'Ucraina
Donald Trump esclude, per ora, l’invio dei missili Tomahawk all’Ucraina. La richiesta di Kiev, che da tempo punta a ottenere sistemi d’arma a lungo raggio per colpire in profondità il territorio russo, non è sul tavolo. Durante il volo di rientro a Washington dalla Florida, il presidente degli Stati Uniti risponde ai giornalisti con poche parole: “No. In questo momento, no”.
Trump sottolinea che la guerra è stata “dura anche per Vladimir Putin”, sostenendo che la Russia avrebbe subito perdite elevatissime. E si chiama fuori dal dibattito europeo sull’uso dei beni russi congelati per sostenere economicamente l’Ucraina. “Non è una questione che ci riguarda”, afferma.
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Il tema dei rapporti con Mosca torna anche nell’intervista rilasciata alla trasmissione “60 Minutes” della Cbs, dopo l’incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud. L’ex presidente ricorda di aver “risolto otto conflitti” durante il suo mandato e definisce quello tra Russia e Ucraina come l’unico ancora aperto. “Pensavo sarebbe stato il più semplice da chiudere perché ho un ottimo rapporto con Putin”.
Trump sostiene che la guerra “non sarebbe mai iniziata” se lui fosse stato alla Casa Bianca e riporta che lo stesso Putin avrebbe confermato questa posizione. Spiega inoltre che, in altri scenari, il suo metodo di pressione si è basato su leve commerciali: “Se non fermate le ostilità, applicherò dazi e non potrete commerciare con gli Stati Uniti”. Con Mosca, però, questa strategia non sarebbe applicabile “perché non ci sono scambi significativi”.
Nonostante ciò, Trump crede che la situazione possa cambiare: “Penso che Putin voglia fare affari con gli Stati Uniti. Credo che si possa trovare un accordo nei prossimi mesi”.
Nel frattempo, sul fronte del conflitto, le forze ucraine cercano di difendere Pokrovsk, nel Donetsk, considerata un punto logistico chiave. La conquista della città darebbe alla Russia un vantaggio strategico verso l’ovest del Paese. Per Kiev, impedirne la caduta è una priorità.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla di progressi nella zona, riferendo i risultati nella “distruzione delle forze occupanti” e lodando in particolare la 79ª Brigata d’Assalto Aereo. Zelensky ringrazia anche servizi di sicurezza e unità di intelligence per le operazioni “a lungo raggio” condotte in territorio russo, che avrebbero colpito infrastrutture energetiche.
Il leader ucraino sottolinea inoltre l’utilizzo crescente di droni e di missili prodotti nel Paese: “Funzionano molto bene. Sono grato ai nostri produttori”.