Perugia, decesso dopo consumo di insaccato contaminato: chiesto processo per il titolare dell'azienda

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La Procura di Perugia ha richiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti del titolare di un'azienda produttrice di insaccati nella provincia di Arezzo. L'inchiesta è stata avviata a seguito del decesso di una donna sessantenne, avvenuto dopo il consumo di un salume di suino contaminato dal batterio Listeria monocytogenes oltre i limiti consentiti.

La vicenda ha avuto inizio quando la donna ha manifestato gravi sintomi gastrointestinali, tra cui forti dolori addominali e vomito, che hanno reso necessario il ricovero d'urgenza all'ospedale di Città di Castello. Nonostante le terapie somministrate, la paziente è deceduta dopo quasi un mese a causa di complicazioni.

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Le indagini epidemiologiche condotte dai sanitari hanno rilevato la presenza del batterio Listeria monocytogenes. Ulteriori accertamenti dell'ASL Umbria 1 hanno individuato il batterio in un insaccato acquistato in un negozio di Umbertide, prodotto da un'azienda agricola della provincia di Arezzo.

La Procura ha delegato il Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri di Perugia per ulteriori verifiche, tra cui l'acquisizione della cartella clinica della vittima e l'interrogatorio dei familiari. Una consulenza tecnica ha concluso che la morte è stata causata da uno stato settico dovuto all'infezione da Listeria monocytogenes presente nell'insaccato consumato.

In seguito è stato notificato al titolare dell'azienda l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, con la conseguente richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo.