Per vincere la partita sull’IA la Cina punta tutto su se stessa
La Cina rafforza la propria strategia nell’ambito dell’intelligenza artificiale, puntando sulla promozione di tecnologie e produzioni nazionali. Alle aziende di chip che vogliono espandersi con il sostegno governativo, viene richiesto di utilizzare almeno il 50% di attrezzature provenienti dal mercato interno. Questa scelta mira a consolidare l’autonomia tecnologica e a ridurre la dipendenza da fornitori esteri, segnando una direzione chiara verso lo sviluppo di un settore sempre più autosufficiente.
Alle aziende di chip che intendono espandersi con l’aiuto del governo, la Cina chiede un prerequisito: utilizzare almeno il 50% delle attrezzature nazionali. A scriverlo è Reuters, nell’ennesima conferma di come sia cambiata la strategia di Pechino. Le restrizioni all’export imposte dagli Stati Uniti hanno costretto la superpotenza asiatica ad affidarsi ai propri talenti. Il divario rispetto agli americani era tanto ma, come spesso capita quando si fa di necessità virtù, lo stimolo interno ha dato i suoi frutti. Anche per questo le autorità insistono sullo stesso punto. Cercare al di fuori quando in realtà quello che serve lo si può ottenere in casa è un vantaggio notevole, che riduce i costi e la dipendenza da altri attori. 🔗 Leggi su Formiche.net

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