Capodanno di sangue Donazioni ancora ferme la rabbia delle vittime | Tradita la solidarietà
A un anno dal tragico evento di Villa Verucchio, le donazioni di sangue rimangono ferme, alimentando la rabbia delle vittime. La vicenda giudiziaria si è conclusa con l’archiviazione della posizione del comandante dei carabinieri, lasciando aperte molte questioni sulla solidarietà e sulla gestione delle emergenze. Un episodio che ha segnato profondamente la comunità, evidenziando come la memoria di quanto accaduto continui a suscitare riflessioni e interrogativi.
A un anno di distanza dal Capodanno di sangue di Villa Verucchio - quando il 23enne egiziano Muhammad Sitta accoltellò quattro persone prima di essere fermato e ucciso dal luogotenente Luciano Masini con 12 colpi di pistola - la vicenda giudiziaria si è chiusa con l’archiviazione della posizione del comandante della stazione dei carabinieri. Resta però aperta un’altra ferita, quella delle vittime della feroce aggressione e dei loro familiari. A sollevare pubblicamente il tema è Stefania Montebelli, madre di Diego, uno dei due ragazzi - oggi entrambi 19enni - accoltellati da Muhammad Sitta. "In queste ore persone a noi vicine ci stanno contattando esterrefatte perché oggi stanno apprendendo dai giornali che le loro donazioni non sono state ancora devolute a nostro figlio e alle vittime delle brutali aggressioni avvenute a Capodanno scorso per mano di Sitta" scrive Montebelli. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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