L’Europa strilla ma le trattative sono saldamente nelle mani della Russia
L’Europa si impegna in sforzi diplomatici, ma le dinamiche del potere sembrano ancora influenzate da Mosca. Nonostante le iniziative continentali, le conversazioni di Trump con Putin continuano a precedere gli incontri con Zelensky, evidenziando una realtà complessa in cui le relazioni internazionali sono spesso modellate da interessi e rapporti preesistenti.
L’Europa si è attivata in modo quasi frenetico per dimostrare di contare qualcosa, eppure è con Putin che Trump vuol parlare prima e dopo gli incontri con Zelensky. Certo, la pace in Ucraina si potrà fare solo con le garanzie di sicurezza che fornirà Washington, ma le decisioni sui punti principali verranno prese dal Cremlino. Riassunto delle puntate precedenti. La prima puntata della tormentata storia di Zelensky con la Casa Bianca è stata all’inizio di quest’anno. Nell’ormai celebre incontro dello Studio Ovale si prese infatti un’epica “sgridata” da Trump e dal suo vicepresidente Vance. Il rapporto appariva compromesso, quindi gli alleati europei decisero di intervenire con impiego maggiore di sforzi diplomatici e materiali. 🔗 Leggi su Follow.it

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La politica non è l’arte di preparare la guerra. È l’arte di impedirla. E l’Europa esiste perché ha imparato, sulla propria pelle, che la forza senza dialogo porta solo rovina. Questa corsa al riarmo non rafforza l’Unione: la divide. Non è sicurezza comune: è una sc - facebook.com facebook
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