Anche il presidente della Treccani scivola sul latino
Anche il presidente della Treccani si confronta con il latino. In un approfondimento culturale, Carlo Ossola analizza come alcuni passi latini abbiano attraversato diverse epoche e registri, dall’aulico al più semplice, dimostrando la continuità e la rilevanza di questa lingua anche nella riflessione moderna.
Cursus. “La fortuna di questi passi è stata profonda, nei registri più aulici e in quelli più umili: per i primi potremmo ricordare i versi del De partu Virginis (1526) di Jacopo Sannazaro: ‘Parte alia celeres sistunt vaga flumina cursu ’ (II, 22: ‘In un’altra parte al suo passare i fluenti fiumi arrestano il loro celere corso’)”, scrive Carlo Ossola sul supplemento culturale del Sole 24 Ore. Ci spiace per l’inclito accademico dei Lincei, nonché presidente della Treccani, ma, nonostante i prestigiosi incarichi nel curriculum (professore presso il Collège de France di Parigi; ordinario di letteratura italiana all’Università di Ginevra; docente della stessa materia nelle Università di Padova e di Torino; direttore dell’Istituto di studi italiani presso l’Università della Svizzera italiana a Lugano), egli scivola malamente sulla citazione latina: “cursus”, non “cursu”. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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