La logica di guerra non è ineluttabile

Il discorso pubblico, in Europa, sta procedendo a grandi falcate lungo il sentiero della “ guerra inevitabile “, proposta come un’amara necessità “difensiva“. E se papa Leone XIV resta pressoché invisibile e inascoltato sulla scena mediatica con i suoi appelli “disarmati e disarmanti“, Tommaso Greco, docente di filosofia del diritto a Pisa, sfida il mondo dell’accademia e degli intellettuali pubblici – quasi tutti schierati con il presunto “realismo“ del momento – con un’attenta e raffinata Critica della ragione bellica (Laterza). Greco ricorda qual è l’esito più probabile dello spirito bellicista oggi dominante, con le politiche di riarmo accolte senza discussione e il pensiero pacifista e nonviolento addirittura deriso: "Se davvero ho ragione di temere che il vicino voglia farmi del male", argomenta Greco, "la cosa più normale è che io possa avere il sospetto di non riuscire più a difendermi se aspettassi il suo attacco". 🔗 Leggi su Quotidiano.net

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