Perché la Thailandia si smarca dagli Usa e abbraccia la Cina
In queste settimane convulse, la Thailandia non ha tempo per pensare agli equilibri di forza tra Stati Uniti e Cina. Il primo ministro ad interim del Paese, Anutin Charnvirakul, ha ben altri dossier scottanti da risolvere: dai combattimenti di confine in corso con la Cambogia alle prossime, imminenti, elezioni generali previste per il prossimo 8 febbraio. Dall’esterno, appare tuttavia sempre più evidente come Bangkok, tradizionalmente legata agli Usa da un’ alleanza militare – e anti comunista – risalente alla Guerra Fredda, si stia smarcando da Washington per avvicinarsi a Pechino. Gli ultimi indizi riguardano la pressoché inutile mediazione di Donald Trump per convincere il governo thailandese e quello cambogiano a cessare le reciproche ostilità lungo la frontiera, e il convincente inserimento nel dossier della leadership cinese. 🔗 Leggi su It.insideover.com

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