Mi sono innamorata di un chatbot poi l’ho ‘ghostato’ perché diceva sì a tutto | la storia di Ayrin e di Leo l’AI che non ascoltava più

Per 56 ore alla settimana Ayrin parlava con Leo. Gli raccontava pensieri, paure, desideri. Condividevano riflessioni intime e anche una relazione sessuale, seppur solo virtuale. Leo non era una persona, ma un chatbot creato su ChatGPT. Nell’estate del 2024, la 29enne americana si è innamorata di lui. Un anno e mezzo dopo ha deciso di lasciarlo. Anzi, di “ ghostarlo ”: smettere di scrivere era l’unico modo possibile per chiudere una relazione nata e cresciuta esclusivamente in chat. La sua storia è stata raccontata dal New York Times. Ayrin era sposata, ma il marito viveva lontano. In quel periodo ha iniziato a usare ChatGPT, personalizzandolo fino a “creare” Leo, un chatbot costruito su misura, a partire dal nome scelto in base al segno zodiacale del Leone. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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