L’appello di seicento artisti a Live Nation | stop ai concerti in Israele

Un fronte unanime di oltre seicento artisti, tra cui nomi come Massive Attack, Thurston Moore e Brian Eno, si rivolge a Live Nation Entertainment con un appello forte e deciso. La richiesta è di interrompere i concerti in Israele, sostenendo una posizione di solidarietà e responsabilità. Una voce collettiva che sottolinea l’importanza di scelte etiche nel mondo della musica e dello spettacolo.

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© Metropolitanmagazine.it - L’appello di seicento artisti a Live Nation: stop ai concerti in Israele

Più di seicento musicisti e lavoratori del settore -tra i quali i Massive Attack, Thurston Moore e Brian Eno – hanno firmato un appello indirizzato a Live Nation Entertainment. Nella lettera, viene chiesto alla società di interrompere ogni rapporto con Live Nation Israel e, soprattutto, smettere di organizzare concerti in Israele. Continuare a lavorare lì, secondo i firmatari, vorrebbe dire fare «artwashing dell’apartheid e del genocidio». Lo scorso 9 dicembre, la Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI) aveva rilasciato una dichiarazione, rivolta proprio ai musicisti. 🔗 Leggi su Metropolitanmagazine.it

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