La prima britannica era bianca | la genetica rivede il caso Beachy Head Lady senza filtri
La scoperta della “prima britannica” bianca, rivisitata dalla genetica, mette in discussione le convinzioni passate e apre nuove prospettive sulla storia umana. Un caso che dimostra come le interpretazioni archeologiche possano evolversi con le tecnologie e le ricerche più avanzate, invitandoci a riconsiderare le narrazioni tradizionali e i pregiudizi che le hanno spesso accompagnate.

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Roma, 18 dic – Per anni è stata presentata come il “primo britannico nero”. Un simbolo perfetto per i manuali scolastici, per le mostre museali e per una certa divulgazione militante che ama proiettare nel passato le ossessioni ideologiche del presente. Oggi, però, la scienza costringe a fare marcia indietro. La cosiddetta Beachy Head Lady, scheletro di epoca romana rinvenuto nel Sussex, non aveva origini subsahariane. I più recenti studi genetici indicano una forte affinità con popolazioni dell’Europa nord-occidentale, compatibile con la Gran Bretagna rurale. Il “primo britannico nero”, semplicemente, non lo era. 🔗 Leggi su Ilprimatonazionale.it
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Metreweli ridisegna l’intelligence britannica. Il fronte è ovunque, la fiducia è la posta in gioco; La parabola di un uomo e della ex colonia che aveva difeso sul giornale e in piazza.
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