Perché i liberali non devono regalare alla destra la bandiera del garantismo

Condivido quanto scritto da Francesco Cundari lunedì nell’articolo “ La strana amnesia dei libdem sulla legge elettorale ”, che prendeva le mosse dagli interventi dei molti esponenti riformisti e libdem sul palco del Linkiesta Festival. O meglio, condivido i due assunti del pezzo ma non la conseguenza che Cundari sembra trarre circa la separazione delle carriere. Mi spiego. Sono d’accordo che ipotizzare oggi uno spazio, e soprattutto un ruolo politico, per chi si vuole porre in una equidistante alternativa ai due poli significhi prescindere dalla vigente legge elettorale maggioritaria. E anche da quella prossima ventura, senza i collegi di cui si parla in questi giorni, che addirittura assegnerebbe il cinquantacinque per cento dei seggi alla coalizione che prendesse anche un solo voto in più della seconda (ovviamente sopra una soglia del quaranta per cento o poco più, allo stato facilmente raggiungibile): con il cinquantacinque per cento dei seggi, tra le altre cose, nella prossima legislatura si eleggerebbe tranquillamente anche il successore di Sergio Mattarella, il passaggio probabilmente più cruciale per la politica e le istituzioni italiane dei prossimi anni. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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