Ho incontrato i terroristi del commando del 13 novembre in carcere Ho bisogno di capire La morte di mia figlia Lola al Bataclan è così assurda che odiare non ha senso
Georges Salines parla come un papà. Quando si presenta, mentre dosa ogni pensiero che riguarda la morte di sua figlia Lola e si concentra sulle conseguenze. Ogni volta che si sforza di capire l’atroce assurdità che è avvenuta il 13 novembre 2015. Ordina un caffè, si apre appena il cappotto nero e con la voce calma ripercorre per l’ennesima volta il vortice che lo ha portato lì. Sono passati dieci anni da quando ha incrociato per l’ultima volta la sua Lola in piscina e l’ha salutata. Fa un sorriso: «Eravamo amici noi due. Come padre e figlia certo, ma molto legati». Erano le 12, lei non ha detto che la sera sarebbe andata al Bataclan, lui l’ha scoperto di notte quando il fratello ha chiamato a casa. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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