Can Yaman racconta il suo Sandokan: un eroe umano, autentico e vicino al pubblico

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Sandokan è una figura importante per gli italiani e sento una grande responsabilità nel reinterpretarlo”. Con queste parole, Can Yaman presenta la sua nuova sfida: riportare sullo schermo il leggendario personaggio creato da Emilio Salgari. La serie evento internazionale, prodotta da Lux Vide da un’idea di Luca Bernabei, debutta dal primo dicembre in prima serata su Rai 1, a cinquant’anni dallo sceneggiato cult con Kabir Bedi.

Per Yaman, questo ruolo è “una rarità nella vita di un attore”, un percorso “intenso dal punto di vista fisico e sentimentale” che lo ha trasformato “non solo come interprete, ma anche come persona”. Il suo Sandokan è un eroe diverso: “ascetico, guidato da un ideale superiore e non dalla violenza”. Un personaggio pensato per essere autentico, carismatico e sorridente, lontano dai supereroi moderni e più vicino all’essere umano.

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A dirigere il progetto è Jan Maria Michelini, che ha costruito una “origin story” fedele allo spirito di Salgari ma capace di parlare al presente. “L’eredità del passato è una responsabilità da onorare”, spiega il regista. La serie racconta la trasformazione di un giovane ribelle in un moderno Robin Hood, con un tema centrale: la salvaguardia dei popoli e della natura.

Sia Yaman sia Michelini credono nell’impatto del personaggio sulle nuove generazioni. Per il regista, l’insegnamento principale è che “vale la pena sacrificarsi per qualcuno”. Yaman, invece, vede in Sandokan una figura quasi profetica: “È molto altruista, pensa alla libertà degli altri e non si lascia piegare dalle torture o dalle avversità”. Grazie ai flashback, la serie mostrerà le radici di questo altruismo e il legame profondo con le donne della sua vita.

Il protagonista “non vive per sé stesso, ma per un’idea più grande”, afferma Yaman, convinto che questo modello di eroismo possa ispirare uomini e bambini. “Chi lo vedrà vorrà essere come lui, lo vorrai come amico”, dice l’attore, sottolineando anche il messaggio di inclusività che attraversa la serie: “Siamo tutti diversi, ma uniti”.

Al fianco di Sandokan c’è il fidato Yanez, interpretato da Alessandro Preziosi. L’attore richiama temi che attraversano epoche e confini: dalle lotte di Palestina e Amazzonia fino ai moderni conflitti per la terra e la libertà. Centrale anche il rapporto con l’ambiente e l’idea che il mare “appartenga a tutti”.

Non manca l’elemento romantico con la presenza di Marianna, la celebre “perla di Labuan”, interpretata da Alanah Bloor. Una donna moderna, determinata e sensibile alla tutela del pianeta, un personaggio che porta nella serie un messaggio di forza femminile e contemporaneità.

A rendere l’avventura completa c’è l’antagonista Lord James Brook, volto di Ed Westwick. L’attore riflette su quanto gli esseri umani, nonostante il tempo, restino simili nelle emozioni e nei desideri. La storia affronta ambizione, libertà e amore, mostrando come questi temi universali si intreccino tra pirati, navi e battaglie.

Prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction e sviluppata da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, la serie diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo arriverà anche su Disney+ dopo il debutto su Rai 1.