Emergenza dipendenze in Italia: 79 nuove droghe e consumo abituale per 910mila giovani
Un giovane su quattro consuma sostanze psicoattive e circa 910mila ragazzi dichiarano uno “sballo” abituale. Sono 79 le nuove sostanze psicoattive identificate nel solo 2024. Dati che descrivono quella che la Società Italiana Patologie da Dipendenza (Sipad) definisce una emergenza sanitaria silenziosa, al centro del X Congresso nazionale in programma a Roma dal 19 al 21 novembre.
“Non possiamo più distogliere lo sguardo”, afferma Claudio Leonardi, presidente Sipad. “Questi numeri riguardano storie reali, famiglie e comunità che hanno bisogno di risposte concrete”. L’obiettivo dell’appuntamento è condividere pratiche di cura, innovazioni terapeutiche e strategie di prevenzione efficaci.
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Secondo l’Agenzia dell’Unione Europea per le Droghe (Euda) e l’Oms, il consumo di sostanze provoca ogni anno 600.000 decessi evitabili nel mondo tra overdose, malattie correlate, incidenti e suicidi. In Italia la situazione desta particolare preoccupazione.
Quattro milioni di persone sopra gli 11 anni consumano alcol a livelli rischiosi e un milione rientra nella categoria dei consumatori dannosi. Tra le donne si registra un aumento dell’80% negli ultimi dieci anni. La Generazione Z risulta la più esposta: 910mila giovani fanno uso regolare di sostanze psicoattive, pari al 25% della loro fascia d’età.
Nel 2024 si contano 8.378 accessi in pronto soccorso per patologie droga-correlate. Il 43% riguarda persone tra 25 e 44 anni, mentre i minorenni rappresentano il 10% degli accessi.
Il sistema di allerta News-D ha identificato 79 nuove sostanze psicoattive: catinoni sintetici (27%), cannabinoidi sintetici (24%), feniletilamine (8%) e oppioidi sintetici (8%). Un mercato fluido, rapido e in continua mutazione, che mette in difficoltà operatori sanitari e forze dell’ordine.
Oltre 160.000 studenti tra 15 e 19 anni sono considerati “poli consumatori”, avendo assunto almeno due sostanze illegali. Molto diffusa l’associazione tra cannabis, nicotina e alcol.
I SerD (Servizi per le Dipendenze) seguono attualmente circa 135.000 persone: il 59% è in trattamento per uso di eroina, il 27% per cocaina o crack, il 13% per cannabinoidi. L’1% presenta dipendenze comportamentali, come gioco d’azzardo patologico, dipendenza da internet, social media o sesso.
Sipad stima però che oltre 500.000 persone, in particolare giovani, siano a rischio senza ricevere alcun supporto, rappresentando un vasto sommerso non registrato nelle statistiche ufficiali. Le comunità terapeutiche contano un’utenza di circa 24.000 persone.
Il quadro che emerge per l’eroina indica una popolazione seguita da tempo, con un progressivo invecchiamento degli utenti, mentre i più giovani arrivano ai servizi soprattutto per sostanze psicostimolanti.
In Italia sono attivi 198 servizi di primo livello per le dipendenze (46 pubblici, 152 del privato sociale) e 1.134 servizi ambulatoriali, per un totale di circa 6.000 operatori. Per raggiungere gli standard previsti servirebbero almeno altri 480 medici e infermieri, oltre a 400 psicologi, 342 assistenti sociali e 475 educatori.
Al congresso di Roma si discuterà di nuove terapie, gestione dei farmaci oppioidi, linee guida sul disturbo da uso di alcol, dipendenze di genere, harm reduction, relazioni familiari e percorsi di recovery, fino al possibile impiego dei farmaci GLP-1 nella gestione delle dipendenze.