Bambole pedopornografiche su piattaforme online: in Francia denuncia contro Shein

bambole pedopornografiche

Shein, colosso cinese dell’e-commerce e simbolo del fast fashion globale, è stato denunciato in Francia per la presunta vendita di bambole gonfiabili dall’aspetto infantile, considerate a contenuto pedopornografico. La segnalazione è stata presentata dalla Direzione Generale della Concorrenza, del Consumo e della Repressione delle Frodi (Dgccrf), che ha identificato il materiale sul sito della piattaforma.

La denuncia arriva in un momento delicato per il gruppo asiatico, già colpito da diverse sanzioni nel Paese e prossimo all’apertura del suo primo negozio fisico nel centro di Parigi. Secondo le autorità, sul portale di Shein erano disponibili bambole sessuali con caratteristiche infantili, descritte e classificate in modo tale da non lasciare “dubbi sulla natura pedopornografica del contenuto”.

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Le autorità francesi hanno richiesto alla piattaforma la rimozione immediata delle pagine e dei prodotti, oltre all’attuazione di misure per impedire l’accesso dei minori a contenuti sessuali. Il quotidiano Le Parisien ha pubblicato l’immagine di una delle bambole: circa 80 centimetri di altezza, fattezze e proporzioni da bambina, un peluche tra le braccia e una descrizione esplicitamente sessuale orientata al pubblico maschile adulto.

La presenza di recensioni di utenti ha sollevato ulteriore indignazione. “Un bambino che cerca una semplice bambola potrebbe imbattersi per caso in questi prodotti”, ha dichiarato la portavoce della Dgccrf, Alice Vilcot-Dutarte. L’ente ha inoltre evidenziato la totale assenza di filtri e controlli efficaci per prevenire l’accesso dei minori.

Nella nota ufficiale è ricordato che la distribuzione online di materiale pedopornografico è punibile in Francia con pene fino a sette anni di reclusione e una multa di 100.000 euro. Questa vicenda si aggiunge ad altre contestazioni mosse verso Shein nel corso dell’anno, tra cui pratiche commerciali ingannevoli, gestione non trasparente dei cookie e mancata dichiarazione della presenza di microfibre plastiche in alcuni capi. Le sanzioni già comminate ammontano complessivamente a 191 milioni di euro.

In seguito alla denuncia, la società ha dichiarato di aver rimosso le inserzioni incriminate e di aver avviato una verifica interna. “Il nostro team Marketplace Governance sta esaminando come questi articoli siano riusciti a superare i sistemi di controllo, e sta conducendo una revisione per individuare e rimuovere eventuali prodotti simili offerti da terze parti”, ha comunicato l’azienda in una nota.