Gioielli rubati al Louvre: diffuse le immagini per identificare i responsabili

gioielli rubati

Le autorità internazionali hanno diffuso le foto dei gioielli rubati al Louvre, chiedendo la collaborazione della cittadinanza per rintracciarli. L’Interpol ha inserito i preziosi nel proprio database dedicato alle opere d’arte trafugate, che conta oltre 57mila oggetti. La polizia criminale tedesca ha rilanciato l’appello, invitando chiunque abbia informazioni utili a farsi avanti.

Le indagini proseguono sul colpo del valore stimato di circa 88 milioni di euro. Due sospettati sono stati fermati lo scorso 25 ottobre, mentre altri due risultano ancora irreperibili. Al momento, dei gioielli non è stata recuperata alcuna traccia. Il fermo dei due indagati scadrà nelle prossime ore, mentre gli interrogatori sono proseguiti anche ieri.

Leggi anche Furto al Louvre, arrestato un terzo sospetto nella regione di Parigi

Secondo quanto trapelato, i due sospetti sarebbero uomini intorno ai trent’anni, uno già conosciuto alle forze dell’ordine per precedenti legati a rapine in gioielleria. Durante l’azione, i ladri avrebbero agito con evidente tensione, lasciando dietro di sé diversi oggetti poi sequestrati dagli investigatori: un casco, un guanto, attrezzi da taglio, una fiamma ossidrica, un gilet giallo, un walkie-talkie, una tanica di benzina e il camion montacarichi utilizzato per introdursi nel museo.

Due dei pezzi del bottino sono stati ritrovati all’interno o nei pressi del museo, tra cui la corona dell’imperatrice Eugénie. Tutti gli oggetti rinvenuti sono stati analizzati e hanno permesso agli inquirenti di prelevare più di 150 campioni tra DNA, impronte digitali e altre tracce utili.

Un sospettato, identificato formalmente attraverso il DNA, è stato arrestato mentre stava per imbarcarsi su un volo da Roissy diretto ad Algeri. Il secondo è stato fermato nella regione dell’Île-de-France. Entrambi provengono dalla Seine-Saint-Denis.

L’indagine, aperta per associazione a delinquere e rapina organizzata, consente una custodia cautelare fino a 96 ore. Gli inquirenti stanno cercando di ottenere informazioni sui complici e sulla possibile destinazione dei preziosi ancora scomparsi.

La procura ha lamentato la diffusione prematura della notizia degli arresti da parte dei media, sottolineando come ciò possa ostacolare il lavoro degli oltre cento investigatori impegnati nel recupero dei gioielli.