Nuova speranza contro l'Alzheimer: approvato dall'Ue il farmaco che rallenta il declino cognitivo
Un importante passo avanti nella lotta all’Alzheimer arriva dall’Europa. La Commissione europea ha autorizzato l’immissione in commercio di un nuovo farmaco innovativo in grado di rallentare in modo significativo il declino cognitivo e funzionale nelle persone colpite da questa patologia.
Il medicinale è stato approvato per gli adulti con malattia di Alzheimer sintomatica in fase iniziale, comprendendo chi presenta un decadimento cognitivo lieve (MCI) o uno stadio di demenza lieve legato alla malattia, con conferma della presenza di patologia amiloide e senza specifiche varianti genetiche dell’apolipoproteina E (ApoE4), secondo quanto riferito da Lilly.
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“Si apre un nuovo scenario terapeutico”, spiega Marco Bozzali, professore associato di Neurologia all’Università di Torino e presidente di SinDem. “Per la prima volta disponiamo di una terapia mensile mirata alle placche amiloidi, con prove di una riduzione significativa dell’amiloide al termine del ciclo di trattamento, capace di rallentare la progressione della malattia”.
Anche Alessandro Padovani, direttore della Clinica neurologica dell’Università di Brescia e presidente della Società Italiana di Neurologia (Sin), sottolinea l’impatto di questa novità: “Questa terapia rappresenta una svolta per pazienti e caregiver, perché consente di preservare più a lungo le funzioni cognitive e l’indipendenza”.
In Italia si stima che circa 600mila persone convivano con l’Alzheimer, un numero destinato ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione. La malattia evolve in fasi di crescente gravità, compromettendo progressivamente la capacità di autonomia e cura di sé. Una diagnosi e un trattamento tempestivi possono fare la differenza, rallentando la perdita delle funzioni mentali.
L’approvazione europea riguarda l’anticorpo monoclonale donanemab di Lilly, destinato ai pazienti con Alzheimer sintomatico in fase iniziale. Si tratta di un trattamento che segna un cambiamento nella gestione della malattia, passando da soluzioni che agiscono solo sui sintomi a una terapia capace di rallentare il declino cognitivo e funzionale.
L’amiloide è una proteina naturalmente presente nell’organismo che, in eccesso, tende ad aggregarsi formando le placche amiloidi nel cervello, responsabili di problemi di memoria e di pensiero. Donanemab agisce rimuovendo queste placche, contribuendo a preservare la capacità di ricordare, pianificare e gestire le attività quotidiane, mantenendo più a lungo l’autonomia del paziente.
La decisione della Commissione europea si basa sui risultati degli studi clinici Trailblazer-Alz 2 e Trailblazer-Alz 6. Nel primo, uno studio di fase 3, donanemab ha mostrato di rallentare significativamente il declino cognitivo e funzionale e di ridurre il rischio di progressione allo stadio successivo della malattia entro 18 mesi. Gli effetti collaterali potenziali includono le anomalie dell’imaging correlate all’amiloide, come edema o microemorragie (Aria-E e Aria-H), più frequenti nei portatori del gene ApoE4.
Il regime di somministrazione di donanemab si basa su uno schema di dosaggio graduale sperimentato nello studio Trailblazer-Alz 6, che ha ridotto in modo significativo l’incidenza di Aria-E mantenendo la stessa efficacia nella rimozione delle placche amiloidi.
“Donanemab ha dimostrato risultati molto incoraggianti nelle persone con Alzheimer in fase iniziale”, afferma Elias Khalil, presidente e general manager di Lilly Italy Hub. “I dati indicano che quanto prima i pazienti vengono diagnosticati e trattati, tanto maggiore è la risposta al farmaco. Questa autorizzazione offre una nuova opportunità terapeutica in Europa, restituendo ai pazienti e alle famiglie la possibilità di mantenere più a lungo ciò che conta davvero”.