Francia, Lecornu si dimette dopo 27 giorni: governo al capolinea. Ultimatum su Le Maire, Bardella chiede nuove elezioni

Sébastien Lecornu ha presentato le dimissioni al presidente Emmanuel Macron, che le ha accettate. La scelta arriva a meno di un mese dall’incarico e a poche ore dall’annuncio della nuova squadra di governo.
Subito dopo l’uscita di scena, il leader del Rassemblement National Jordan Bardella ha chiesto lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e nuove elezioni. Critiche sono arrivate anche dalla sinistra e dai centristi, segno della frammentazione che paralizza il Parlamento.
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Nel mirino è finita la designazione di Bruno Le Maire alla Difesa e, più in generale, la continuità con i governi precedenti. La tenuta dell’alleanza con i Républicains è apparsa subito in bilico, alimentando la pressione sul nuovo esecutivo.
I nodi politici e gli scenari prossimi
Le prime ore del governo sono state segnate da un ultimatum interno all’area di centrodestra: senza un segnale di discontinuità, i sostegni in Parlamento sarebbero venuti meno. La crisi si è così consumata prima del discorso di politica generale previsto in Assemblea.
Ora all’Eliseo si aprono due strade: tentare una diversa maggioranza — anche guardando a sinistra — oppure prendere atto della mancanza di numeri e valutare il ricorso alle urne anticipate. Intanto i ministri nominati restano in carica per il disbrigo degli affari correnti in attesa della prossima mossa dell’Eliseo.
Nel frattempo, i mercati guardano alla Francia con maggiore cautela e i partiti di opposizione rilanciano le rispettive richieste: per il RN serve una nuova chiamata al voto, per la sinistra la priorità è fermare le riforme più contestate e aprire a un programma alternativo.