Trump minaccia dazi al 100% sui farmaci: colpite le aziende che non producono negli Stati Uniti

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Donald Trump torna a parlare di dazi e punta stavolta al settore farmaceutico. L’ex presidente ha annunciato l’introduzione di tariffe del 100% sui farmaci di marca, protetti da brevetto, a partire dal 1° ottobre se le aziende produttrici non trasferiranno parte della produzione sul territorio statunitense.

Trump ha chiarito, attraverso un post su Truth, che non saranno applicati dazi ai prodotti farmaceutici le cui aziende abbiano già avviato la costruzione di un nuovo impianto negli Stati Uniti.

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Negli ultimi giorni, ad esempio, Eli Lilly ha confermato un investimento da 6,5 miliardi di dollari per la realizzazione di una fabbrica a Houston, che si aggiunge al progetto da 5 miliardi previsto vicino a Richmond, in Virginia. Tuttavia, per rendere operative le nuove strutture serviranno fino a cinque anni.

La maggior parte delle aziende farmaceutiche ha comunque annunciato nuovi piani industriali o stretto partnership con realtà già attive negli Stati Uniti, anticipando le mosse della Casa Bianca dopo i ripetuti annunci di Trump sulle importazioni del settore.

Secondo gli analisti, l’iniziativa presenta criteri ancora poco chiari per definire le aziende da colpire e potrebbe avere un impatto limitato, proprio perché il comparto farmaceutico si è già organizzato. Solo lo scorso mese, in un’intervista alla CNBC, Trump aveva ventilato dazi fino al 250% sui farmaci importati.