Manovra, Giorgetti punta al taglio delle tasse: Salvini sollecita le banche a contribuire

Il cantiere della manovra di bilancio entra nella fase decisiva. Con la pubblicazione dei nuovi conti economici da parte dell’Istat, attesa oggi, sarà più chiaro l’andamento di deficit e debito pubblico e, di conseguenza, lo spazio disponibile per le misure del 2025. L’eventuale revisione dei dati avrà infatti un impatto diretto sulle stime in corso. Il governo conferma la linea del rigore, ma punta a coniugare disciplina finanziaria con il taglio delle tasse al ceto medio e la prosecuzione della rottamazione fiscale.
La premier Giorgia Meloni può contare su un quadro di fiducia internazionale in crescita, con le agenzie di rating che hanno ribadito una valutazione positiva del Paese. L’ultima conferma è arrivata da Fitch, che ha rafforzato la credibilità italiana sui mercati, favorendo la riduzione dello spread.
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Dal palco di Pontida, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito gli obiettivi: «Vogliamo ridurre il carico fiscale e arrivare a una pace con i contribuenti. Ogni euro speso è un euro chiesto in tasse ai cittadini, per questo la responsabilità ci impone rigore. Il successo di questo governo è stato quello di ridurre gli sprechi».
Sullo stesso palco è intervenuto il vicepremier Matteo Salvini, che ha rilanciato il tema del contributo delle banche: «Sono sicuro che le banche italiane daranno il loro supporto a chi è in difficoltà. Hanno guadagnato oltre 46 miliardi lo scorso anno. Non credo che se i loro profitti scendessero leggermente qualcuno nella finanza avrebbe problemi a fare la spesa. Aiutare i deboli è una priorità».
Secondo le previsioni, l’Italia potrebbe uscire dalla procedura Ue per deficit eccessivo già nel 2025, un anno in anticipo rispetto agli impegni. Questo rafforzerebbe ulteriormente la credibilità internazionale e consentirebbe al governo di chiedere margini aggiuntivi in Europa per gli investimenti in difesa e sicurezza.
Le coperture per ridurre l’aliquota mediana dal 35% al 33% e per la rottamazione potrebbero arrivare da un eventuale contributo del settore bancario e da maggiori entrate fiscali, oltre al concordato preventivo biennale. Vietato invece utilizzare i risparmi sugli interessi del debito, che dovranno essere destinati esclusivamente al taglio del debito pubblico.
In vista della manovra, che approderà in Parlamento a fine ottobre, il ministero del Lavoro sta predisponendo le proprie proposte. «Attenzione all’equilibrio dei conti, ma alcune cose si potranno fare», ha spiegato la ministra Marina Calderone durante un intervento al Festival Open di Parma. Il pacchetto in arrivo riguarderà salari, pensioni e welfare, con focus su misure per i lavori usuranti e sul rafforzamento della previdenza complementare.
Calderone ha parlato di anticipo pensionistico per chi svolge attività gravose e dell’importanza di introdurre già da giovani un secondo pilastro previdenziale collegato anche alla sanità integrativa: «I giovani devono diventare formiche, iniziando presto a costruire un salvadanaio previdenziale per garantirsi un futuro dignitoso».