Gaza - rapporto Cia: Netanyahu sfida gli Usa per piano post guerra

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  Il futuro post guerra a Gaza, le pressioni Usa sulla roadmap per la Striscia e la resistenza al pressing statunitense del premier israeliano Benjamin Netanyahu al centro di un report della Cia.

Attualità - Il futuro post guerra a Gaza, le pressioni Usa sulla roadmap per la Striscia e la resistenza al pressing statunitense del premier israeliano Benjamin Netanyahu al centro di un report della Cia. E' quanto rivela la Cnn sul rapporto circolato tra i vertici dell'amministrazione Usa questa settimana e datato 3 giugno.  Secondo quanto spiega l'emittente, il documento conclude che Netanyahu ritenga di poter andare avanti senza definire un piano per il dopoguerra a Gaza, sfidando quindi le pressioni che arrivano dall'amministrazione Biden per mettere fine al conflitto. Nel report si legge inoltre che il premier israeliano "probabilmente ritiene che può mantenere il sostegno dei suoi vertici di sicurezza ed evitare defezioni" da parte dei membri di estrema destra della sua coalizione limitandosi a discutere del futuro della Striscia in "termini vaghi". 

Israele ha cercato diverse volte di colpirlo e sebbene sia stato ferito si ritiene che sia ancora vivo 

Il rapporto, finora rimasto riservato, rappresenta uno dei documenti più aggiornati dell'intelligence americana sulla predisposizione di Netanyahu. E indica un netto cambiamento del modo in cui l'amministrazione Biden considera Israele, meno un alleato affidabile e più un governo straniero imprevedibile che si deve analizzare e comprendere, aggiunge l'emittente americana.  Nel rapporto si dettaglia infatti come Netanyahu stia sfidando la pressione non solo Usa ma anche di membri moderati del suo governo per definire un "end game" per Gaza. E si avvisa che quello che il premier israeliano dice pubblicamente è probabilmente vero, cioè che si impegnerà seriamente nella questione del dopoguerra dopo aver ottenuto "quelle che ritiene essere i requisiti chiave di sicurezza, cosa per la quale potrebbero essere necessari mesi".

 Tra questi requisiti c'è il completamento delle "principali operazioni militari" e l'eliminazione del comandante militare di Hamas, Mohammed Deif, considerato uno dei principali pianificatori degli attacchi del 7 ottobre. Israele ha cercato diverse volte di colpirlo e sebbene sia stato ferito si ritiene che sia ancora vivo. 

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