Chi è Alex Cotoia: il ragazzo che ha ucciso il papà per proteggere la mamma

Alex Cotoia, il giovane di Collegno accusato di aver ucciso il padre Giuseppe Pompa nel 2020, è stato condannato dalla Corte d'Assise d'Appello di Torino per omicidio volontario, non riconoscendo la legittima difesa. La sentenza ribalta l'assoluzione in primo grado, stabilendo una pena di 6 anni e 2 mesi di reclusione.
Il caso ha suscitato ampio dibattito pubblico, con la difesa che ha sempre sostenuto la tesi della legittima difesa, argomentando che Cotoia avesse agito per proteggere sé stesso e la sua famiglia da un padre descritto come violento e ossessivo. Secondo la ricostruzione della difesa, quella tragica sera era in corso l'ennesima lite violenta, e Alex avrebbe agito per prevenire un ulteriore attacco.
Alex Cotoia Condannato per Omicidio del Padre: La Decisione della Corte
La Corte ha ritenuto che l'uso di sei coltelli e il numero di colpi inferti, oltre 30, superassero i limiti della legittima difesa. La decisione si basa sulla valutazione che l'aggressione non fosse imminente, poiché il padre non aveva ancora compiuto atti violenti concreti al momento dell'omicidio.
La sentenza ha sollevato questioni legali complesse, con il pubblico ministero Alessandro Aghemo che durante la requisitoria ha evidenziato la difficoltà di bilanciare la gravità dell'atto con la situazione familiare di abusi e maltrattamenti. La Corte d'Appello ha inoltre sollevato una questione di legittimità costituzionale riguardante la pena, suggerendo la necessità di una valutazione più equilibrata e proporzionale.
La famiglia di Alex Cotoia, attraverso le parole della madre Maria, ha espresso profondo dissenso verso la sentenza, sostenendo che senza l'intervento di Alex, la situazione avrebbe potuto avere esiti ancora più tragici. La difesa ha annunciato l'intenzione di ricorrere in Cassazione, mantenendo la posizione che Alex non sia un assassino, ma piuttosto una vittima delle circostanze.