L’ateismo crea una società di depressi

L’ateismo, spesso associato a una perdita di riferimenti spirituali, può contribuire a un senso di insoddisfazione e isolamento. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i pensieri negativi e i casi di depressione sono in crescita. La mancanza di una dimensione spirituale può influire sul benessere individuale, evidenziando l’importanza di un equilibrio tra spiritualità e salute mentale nella società moderna.

Pensieri negativi e suicidi sono in costante aumento, come dice pure l’Oms. Aver allontanato Dio ha creato un esercito di scontenti. I quali credono di colmare il loro vuoto negando la realtà: perfino interrompendo una gravidanza o cambiando il proprio sesso. Sono due i proverbi che hanno a che fare con la contentezza, «chi si contenta, gode» e «cuor contento Dio l’aiuta». Potremmo fonderli in una nuova massima: «Chi si contenta gode, quindi è contento, quindi il ciel lo aiuta». Il contentarsi è il primo fondamentale gradino alla contentezza, il non contentarsi il primo dello scontento, e lo scontento è il primo disequilibrio che con micidiale effetto domino squilibra tutta la costruzione mentale, portando alla depressione e al suicidio. 🔗 Leggi su Laverita.info

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