Gaza non fa più notizia ma continua a morire

Gaza, spesso dimenticata dai media, affronta una realtà quotidiana fatta di difficoltà e sofferenza. La pioggia, che in questa regione si presenta in modo imprevedibile, peggiora le condizioni di chi vive in tende e strutture danneggiate. La situazione, seppur meno sotto i riflettori, rimane complessa e urgente, richiedendo attenzione e impegno continuo per alleviare le sofferenze della popolazione.

Eccoci di nuovo sotto la pioggia. A Gaza piove davvero: acqua fredda che entra nelle tende, scende sui muri rimasti in piedi per inerzia, trasforma la sopravvivenza in una lotta contro l’umidità. Nelle ultime ore il ministero della Salute dell’enclave ha comunicato la morte di Arkan Firas Musleh, due mesi. Ipotermia. Terzo neonato ucciso dal freddo dall’inizio dell’inverno. Non da una bomba, dal freddo. In una Striscia dove vivere all’aperto è diventata una condizione strutturale, la pioggia è una sentenza. Mentre Gaza gela, la diplomazia posa. A Mar-a-Lago Netanyahu incontra Trump e le agenzie parlano di “seconda fase”, piani futuri, governance da definire. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it

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