Se l’educazione affettiva diventa uno strumento per sorvegliare e punire

Una curiosa illusione ottica riguardo alla scuola ci ha indotti a credere che il campo sia diviso fra una fazione che ne ha una concezione intrinsecamente conservatrice (per intenderci, i fautori delle bocciature, del latino alle medie, del voto in condotta e della requisizione dei telefonini) e un’altra che le attribuisce invece un ruolo progressivo, grazie alla pratica dell’educazione civica, affettiva, sessuale e quant’altro possa garantire la coltivazione di una futura società migliore dell’odierna. In realtà, di là da qualche distinzione di facciata, le due fazioni coincidono. Per scoprirlo non c’è bisogno di immergersi in astrusi e spesso pseudoscientifici saggi di didattica o di pedagogia, ma basta rileggere – a mezzo secolo dalla pubblicazione, se vi interessano gli anniversari: 1975 l’edizione Gallimard, 1976 l’edizione Einaudi – “Sorvegliare e punire” di Michel Foucault. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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l8217educazione affettiva diventa strumentoSe l'educazione affettiva diventa uno strumento per sorvegliare e punire - Leggendo "Sorvegliare e punire" di Foucault si scopre che il modello originario della scuola resta sempre la Rasphuis di Amsterdam, il più antico carcere moderno. ilfoglio.it

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