A Gaza la morte non è un incidente spesso lo è solo la verità
In Gaza e in Cisgiordania, le violenze e le perdite di vite umane sono eventi che segnano profondamente la quotidianità. A Qabatiya, un giovane di sedici anni perde la vita durante un’operazione militare, mentre le autorità israeliane giustificano l’episodio come una risposta a minacce. Questa realtà evidenzia come, in alcune zone, la morte possa essere spesso il risultato di conflitti complessi e di versioni contrastanti.
A Qabatiya, in Cisgiordania, un ragazzo di sedici anni viene ucciso durante un raid. L’esercito israeliano parla di un gesto minaccioso. Un video di sorveglianza racconta altro: Rayyan Mohammad Abu Mualla cammina, poi cade. Le immagini smentiscono la versione ufficiale. Succede spesso che la verità emerga per incidente, quando una telecamera resta accesa. Succede meno spesso a Gaza, dove lo sguardo viene sistematicamente respinto. Mentre un filmato incrina una dichiarazione, Gaza continua a vivere senza immagini sufficienti. La parola “tregua” circola nelle capitali, ma sul terreno resta una formula astratta. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it

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Il Ministero della Salute di Gaza ha confermato la morte di Mohammed Khalil, un neonato palestinese di appena due settimane, avvenuta a Khan Younis, nel sud della Striscia, dopo il ricovero per una grave ipotermia. La notizia è stata riportata da Al Jazeera - facebook.com facebook
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