Credere più nei megaliti che nei presepi Come si è ridotto il clero bolognese
San Petronio, li chiamano megaliti ma a me sembrano coproliti, gli enormi oggetti depositati davanti alla tua basilica in questi giorni. P iù che opere d’arte sembrano opera di colossali elefanti, o dinosauri diarroici. Si potrebbero inserire nel ricco filone escrementizio dell’arte contemporanea: il pisciatoio di Duchamp, la merda d’artista di Manzoni, “Piss Christ” di Serrano, la cloaca di Delvoye, il cesso d’oro di Cattelan. Il fatto che siano colorati e che non puzzino mi rassicura fino a un certo punto. E comunque hanno la volgarità della dimensione, come già in passato certe opere di Christo, l’artista bulgaro, e di Pistoletto, l’artista biellese, che si facevano notare solo per lunghezza e altezza. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

© Ilfoglio.it - Credere più nei megaliti che nei presepi. Come si è ridotto il clero bolognese
Leggi anche: Avere vent'anni e credere ancora nei partiti, ecco i "piccoli" messinesi che provano a far grande la politica
Leggi anche: Brunori Sas e il 2026 nei teatri: “TuttoBrunori, canzoni e monologhi” e la tappa bolognese
Credere più nei megaliti che nei presepi. Come si è ridotto il clero bolognese - Davanti San Petronio sono stati messi dei megaliti che hanno soddisfatto il prete della basilica perché porteranno in piazza più gente e dunque più gente entrerà in chiesa, ma a Natale le persone non ... ilfoglio.it
Dietro le quinte dei megaliti: “A Bologna l’arte accende il dibattito perché amate troppo questa piazza”. Mentre i social esplodono, l’artista australiano Nimrod Weis (studio Eness) sta ultimando l’allestimento dei 19 megaliti gonfiabili sul Crescentone. Le cu - facebook.com facebook
La sezione di ricerca permette di esplorare articoli e video collegati alla news.