L’addio amaro a San Lorenzo | Il mercato è cambiato troppo Abbiamo perso anima e identità
Il 31 dicembre segnerà la fine di un’epoca per Roberto Calamai e il mercato di San Lorenzo. Dopo anni di passione e tradizione, il suo banco di cappelli chiuderà i battenti, lasciando un vuoto nel cuore di chi ha condiviso con lui storie e ricordi. Un addio amaro, frutto di un mercato che cambia troppo, ormai privo di quell’anima e identità che lo hanno sempre contraddistinto.

© Lanazione.it - L’addio amaro a San Lorenzo: "Il mercato è cambiato troppo . Abbiamo perso anima e identità"
C’è una data che per Roberto Calamai pesa come una resa, il 31 dicembre, quando abbasserà per l’ultima volta il bandone del suo banco di cappelli in via dell’Ariento, nel mercato di San Lorenzo. Ventinove anni di lavoro, di persone prima ancora che di clienti, di battute in fiorentino e di mani strette, che si chiudono con un addio amaro. Calamai, presidente dei Sopravvissuti del San Lorenzo, l’associazione che riunisce i banchi storici rimasti, lascia per motivi di salute ma soprattutto perché non si riconosce più in quel mercato dove era approdato quasi trent’anni fa. Il degrado e la mancanza di sicurezza hanno avuto la meglio sulle battaglie portate avanti negli anni, mentre le promesse di una riqualificazione non sono mai diventate realtà. 🔗 Leggi su Lanazione.it
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