Contro il falso radicalismo | perchè leggere Tu chiamala se vuoi rivoluzione di Adinolfi
In un contesto di crescente polarizzazione politica, Gabriele Adinolfi nel suo libro

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Roma, 16 dic – C’è un equivoco che attraversa gran parte del dibattito politico contemporaneo e che Gabriele Adinolfi, nel suo nuovo libro Tu chiamala se vuoi rivoluzione, affronta senza indulgenze: abbiamo scambiato l’insoddisfazione per coscienza politica. Non è un dettaglio. È il punto da cui discende tutto il resto. Quando il disagio personale diventa il motore delle posizioni pubbliche, la politica si riduce a sfogo, l’analisi a slogan, il conflitto a teatro. I bersagli si moltiplicano – NATO, Unione Europea, Israele, “l’Occidente”, la politica stessa – ma restano feticci, non oggetti di comprensione. Ilprimatonazionale.it
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